La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per la presunta violenza sessuale ad una donna Ucraina avvenuta nel novembre scorso a Trapani. Alla sbarra un Trapanese di 37 anni, attualmente detenuto proprio in seguito alla denuncia della vittima. Un caso che fece scalpore per le sue modalità violente. La donna arrivò dolorante al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani. Disse ai medici di essere stata violentata.
La Procura, a conclusione delle indagini, accusa il 37enne di violenza sessuale e lesioni gravi. L’episodio si è verificato a Trapani nei pressi delle Mura di Tramontana, nella notte del 25 novembre scorso. La vittima, di origine ucraina, soccorsa da un equipaggio del 118 su di una panchina in marmo disseminata di sangue. La polizia di Stato ha condotto le indagini con il coordinamento della Procura. Gli inquirenti analizzarono minuziosamente le immagini delle telecamere di videosorveglianza nella zona. Il Gip del tribunale di Trapani ha fissato per il prossimo 5 aprile l’udienza preliminare.
Il presunto stupratore, difeso dall’avvocato Salvatore Galluffo, respinse tutte le accuse. Durante l’interrogatorio di garanzia dichiarò di non essersi recato nell’orario della violenza. Raccontò che nel luogo in cui fu ritrovata la donna lui non era andato a quell’orario. Ma le telecamere hanno ripreso i due, l’uomo e la donna, nel centro storico di Trapani con gli stessi indumenti. Gli investigatori avevano poi concentrato le proprie attenzioni sulle ultime frequentazioni della donna, senza fissa dimora e da alcuni mesi nella provincia di Trapani. Era sbarcata nella cittadina Trapanese per sfuggire agli orrori della guerra e si è ritrovata in un vero e proprio incubo, in una vicenda di violenza sessuale.
La vittima, difesa dall’avvocato Fabio Sammartano, ha riportato delle gravi lesioni a causa della violenza. I medici sottoposero la 44enne ad un delicato intervento chirurgico che si rese necessario per suturare le profonde ferite.
L’arresto per violenza sessuale scattò anche in conseguenza delle indagini della squadra mobile. I poliziotti ricostruirono i fatti con “puntuali riscontri dall’attività tradizionale e scientifica svolta sul territorio”. Per questo la Procura ha emesso il provvedimento di arresto per il 37enne, poi convalidato poi dal Gip al termine dell’interrogatorio di garanzia.