Una linea ferroviaria chiusa da 2013 con ingenti perdite economiche per il territorio della Sicilia occidentale. Stiamo parlando della Trapani-Alcamo via Milo per cui l’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone ha scritto al Ministero dell’Ambiente.
“Dopo più di otto anni d’attesa, è superfluo dire che non c’è più tempo da perdere. Stamane, dopo aver sentito il dirigente Oliviero Montanaro, abbiamo scritto al Ministero dell’Ambiente per chiedere un intervento immediato per sbloccare il progetto di ripristino della ferrovia Trapani-Alcamo via Milo. La perdita di tale linea, dal 2013 chiusa e abbandonata, è una perdita infrastrutturale ed economica che ha causato grandi disagi all’intera Sicilia occidentale”. dice l’assessore che ha inviato una nota oggi a Rete ferroviaria italiana e al Governo nazionale a proposito del progetto di riapertura della diramazione.
“Il progetto di ristrutturazione della tratta – illustra Falcone – doveva essere mandato in gara da Rfi all’inizio di quest’anno e ammonta a 144 milioni di euro. Siamo però ancora in attesa del parere sulla verifica di assoggettabilità a Via, un passaggio che doveva essere celere e che invece si prolunga di giorno in giorno. Chiediamo un intervento straordinario, anche di natura sostitutiva, da parte del Ministero per ottenere finalmente il parere e consentire a Rfi di espletare la gara d’appalto”.
Già quattro anni fa c’era una stata una petizione per la riapertura della tratta, a proporla e lanciarla i lavoratori dell’OR.SA. FERROVIE SICILIA, il sindacato autonomo dei ferrovier che sottolineavano il fatto che si tratta “di un collegamento ottimale e la giusta prosecuzione della linea costiera che va da Messina a Palermo, oggi sempre più veloce ed efficiente con continui investimenti strutturali”.
“Quello che cui parliamo è un tratto interrotto da due anni e mezzo con i treni sostituiti da autoservizi assolutamente scadenti. La linea sta degradando continuamente per la mancanza di manutenzione ordinaria. Prima della sospensione – si legge nella petizione – i treni percorrevano la tratta a 100km/h e il collegamento tra Alcamo Diramazione e Trapani avveniva in 20 minuti circa. Oggi, per riaprirla, occorrerebbero pochi investimenti, in quanto gli interventi da fare sarebbero non di variazione di tracciato, bensì di una giusta ripresa dei punti critici, al fine di mettere in sicurezza il tracciato e ritornare a ripercorrerla alla velocità sostenute prima”.
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