I Carabinieri della Stazione di Petrosino (TP) sono stati chiamati a operare in un delicatissimo intervento che fortunatamente si è concluso nel migliore dei modi. Intorno alle ore 12.00 la Centrale Operativa ha ricevuto una chiamata da parte di un uomo che, dopo aver detto quale fosse il suo nome e cognome, diceva di volersi suicidare per poi riattaccare la chiamata e spegnere il cellulare.
Da quelle pochissime informazioni di nome, cognome e numero di cellulare, è iniziata la ricerca e la corsa contro il tempo per rintracciare l’uomo prima che accadesse il peggio. Dopo aver individuato il soggetto, e la sua residenza 2 equipaggi della Stazione di Petrosino sono arrivati presso la sua abitazione che risultava però vuota, iniziava allora cosi la perlustrazione nei pressi della residenza visto che erano passati pochi minuti dalla chiamata dell’uomo localizzata da quelle parti.
I Carabinieri hanno trovato l’uomo a 50 metri dall’abitazione, in mezzo a un uliveto, con una camicia sporca di sangue, un coltello per innesto in mano e una ferita al polso grondante e zampillante di sangue. Era semicosciente, quasi privo di sensi. I Carabinieri hanno poi legato uno straccio al braccio cercando di limitare la fuoriuscita di sangue. Trasportato in ambulanza presso l’ospedale di Mazara dopo un’ora circa si apprendeva che l’uomo, non in pericolo di vita, stava per essere trasferito presso il reparto di chirurgia plastica dell’ospedale civico di Palermo per la ricostruzione della vena tagliata.