Dopo operazione Sugar della guardia di finanza che sgominò due bande

Spaccio di droga a Mazara del Vallo, 11 condanne e 2 assoluzioni

Undici persone coinvolte nell’operazione antidroga della guardia di finanza “Sugar”, con cui l’1 dicembre 2022 le fiamme gialle sgominarono, a Mazara del Vallo nel Trapanese, due organizzazioni criminali accusate di gestire altrettante piazze di spaccio, sono state condannate, con rito abbreviato, dal gup di Palermo Rosario Di Gioia.

Le condanne

La pena più severa (quattro anni e 2 mesi di carcere e 10 mila euro di multa) è stata inflitta a Salvatore Addolorato, di 46 anni, presunto leader di una delle due organizzazioni.

A capeggiare l’altra, secondo l’accusa, sarebbe stata una sua cugina, Rachela Maria Addolorato, di 48 anni, condannata a due anni e 2 mesi per spaccio, ma assolta da associazione per delinquere. Di questo secondo gruppo avrebbero fatto parte anche il marito Pietro Perniciaro, condannato a due anni e 4 mesi, i figli Paola e Giuseppe Perniciaro (due anni e 4 mesi anche per quest’ultimo), la madre Clara Policardo, il fratello Salvatore Addolorato, di 28 anni, condannato a due anni e mezzo, e la compagna Francesca Pizzo.

Leggi anche

Il narcotraffico del Trapanese gestito in ottica imprenditoriale, dai turni ai compensi

Gli altri imputati condannati dal gup Di Gioia sono Alessandro Accardi (tre anni di carcere), Giuseppe Addolorato (due anni e 4 mesi), Francesco Addolorato (due anni), Gianluca Addolorato (due anni), Alex Salerno (un anno e 10 mesi), Mario Carmelo Addolorato (un anno e 8 mesi). Per gli ultimi quattro la pena è stata sospesa.

Confiscato motopesca

Disposta la confisca del motopesca “Domenico Infante” del 46enne Salvatore Addolorato.

Leggi anche

Spaccia droga in monopattino, arrestato giovane di 21 anni a Montelepre

Due assolti “Per non aver commesso il fatto”

Sono stati, infine, assolti “per non aver commesso il fatto” Roberto Culicchia e Michele Alfano, rispettivamente di 42 e 53 anni.

La gestione delle piazze di spaccio

I due gruppi criminali avrebbero gestito le rispettive piazze di spaccio entrambe nel quartiere popolare di “Mazara 2”. Ciò, secondo quanto emerso nelle indagini coordinate dalla Dda di Palermo, attraverso una capillare rete di distribuzione in grado di perfezionare quotidianamente molteplici cessioni di sostanza stupefacente, diversificandone l’offerta: dal crack, alla marijuna, all’hashish e alla cocaina. Ventuno, in tutto, le persone indagate. Per 13 di loro fu disposta la misura cautelare del divieto di dimora nelle province di Palermo, Trapani e Agrigento, per gli altri otto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Leggi l'articolo completo