Airgest, società di gestione dell’aeroporto “Vincenzo Florio” di Trapani Birgi commenta con estremo favore la notizia appresa da autorevoli fonti di stampa della sospensione dell’addizionale comunale. «Anche se – commenta il presidente Salvatore Ombra – la sua applicazione solo fino alla fine dell’anno in corso è insufficiente a rendere il provvedimento l’auspicato volano per gli aeroporti sotto il milione di passeggeri, come era nella ratìo della norma che abbiamo chiesto di introdurre da anni, anche come Aira, l’Associazione degli Aeroporti regionali e con il supporto del presidente della Regione, Nello Musumeci e del senatore Davide Faraone. Il fatto che oggi sia stata finalmente presa in considerazione dalla politica, con un emendamento nel decreto sostegni bis, è per noi motivo di speranza e gratitudine per la sensibilità e lungimiranza dimostrate. È, in atto, un buon risparmio ma per essere un incentivo nella programmazione e nei relativi investimenti delle compagnie aeree sui nostri aeroporti – conclude Ombra – dovrebbe essere definitiva o almeno programmata per un biennio».
Ad essere accolto l’emendamento “Trapani”
L’emendamento “Trapani”, per sospendere fino al 31 dicembre 2021 l’addizionale comunale sui diritti d’imbarco dei piccoli aeroporti, già promosso da Airgest, in accordo con il vice ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Teresa Bellanova, fu poi bocciato nella Legge di Bilancio. Pare ora sia stato riproposto come emendamento al decreto “Sostegni bis” dal deputato piemontese del Pd Davide Gariglio, per aiutare i piccoli aeroporti danneggiati dallo stop ai voli causato dalla pandemia da nuovo coronavirus. La copertura prevista è di 5,7 milioni per il 2021, imputata sul “Fondo esigenze indifferibili”. Sono interessati venti scali che hanno registrato nel 2019 un traffico passeggeri in partenza pari o inferiore a un milione. Si tratta di Alghero, Ancona, Bolzano, Brescia, Comiso, Crotone, Cuneo, Genova, Grosseto, Lampedusa, Marina di Campo, Pantelleria, Parma, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Rimini, Taranto, Trapani e Trieste.
La storia della lievitazione dell’addizionale
L’addizionale comunale sui diritti di imbarco è stata istituita dalla legge finanziaria per il 2004. Originariamente si pagava 1 euro per passeggero imbarcato. Fondi destinati a vari aspetti della sicurezza. Nel corso degli anni l’importo è cresciuto da 1 a 6,50 euro a passeggero. Di questa somma 5 euro sono destinati all’Inps, 50 centesimi al servizio antincendio negli aeroporti. Un euro viene invece ripartito da Enav, l’ente nazionale aviazione civile, per i costi sostenuti per garantire la sicurezza ai propri impianti e al “comparto sicurezza” per il finanziamento di misure di prevenzione e contrasto della criminalità e per il potenziamento della sicurezza di aeroporti e stazioni ferroviarie. Una piccola parte di questo euro è destinata ai comuni.
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