L’ex sindaco di Trapani e deputato regionale, Mimmo Fazio, e la moglie Lilly Ferro sono indagati. Il primo per false fatture e auto riciclaggio, la seconda per false fatture e riciclaggio. La notizia è venuta fuori nel corso dell’udienza del processo in cui Fazio è imputato di corruzione traffico di influenze illecite e rivelazione di segreti di ufficio dopo l’inchiesta “Mare Monstrum” sulla “tangentopoli del mare”.
Ad ex sindaco e moglie indagati sarebbe già stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini. L’inchiesta riguarda illeciti amministrativi e finanziari e coinvolge anche la società cooperativa Cantina Sociale Primavera e la Stefania Mode srl. Da qui si è alzato il velo su un presunto giro di mazzette per una falsa fattura di 50 mila euro che coinvolge Fazio e la moglie.
Fazio è stato sindaco di Trapani per due mandati, era stato arrestato durante la campagna elettorale per le comunali nel 2017. Era andato al ballottaggio: chiese però ai suoi elettori di non votarlo. Decadde dal ballottaggio perché non aveva dichiarato l’intera squadra di assessori, volutamente disse lui, e si dimise da deputato regionale.
All’epoca dell’indagine scattata nel 2017, per 4 ore e mezzo Fazio ha risposto al gip Marco Gaeta nel corso dell’interrogatorio di garanzia. Fazio venne accusato di aver fatto pressioni su Raffaele De Lipsis, giudice, in pensione, del Consiglio di Giustizia Amministrativa. Avrebbe voluto, secondo l’accusa, che segnalasse al neopresidente del Cga il ricorso che Morace aveva fatto contro la sentenza del Tar che gli dava torto nel contenzioso con la Regione. La Regione aveva annullato una gara vinta dall’armatore. Fazio ha spiegato al gip di non aver fatto alcuna pressione e di non aver mai pensato a corrompere De Lipsis. Secondo la tesi dell’ex sindaco avrebbe chiesto soltanto un parere giuridico sull’atto da presentare al Cga.