Il Questore di Trapani ha emesso quattro provvedimenti di divieto di accesso alle manifestazioni sportive (Daspo) nei confronti di altrettanti supporters del Trapani Calcio, riconosciuti grazie all’attività investigativa della Digos di Trapani quali responsabili di condotte violente nei confronti delle Forze dell’Ordine in servizio lo scorso 29 dicembre 2017 in occasione dello svolgimento della partita Trapani – Lecce.
L’incontro calcistico, valevole per il campionato di Serie C e conclusosi con il risultato di 1 a 1 è stato animato dall’accesa rivalità esistente tra le due tifoserie, causata dei recenti episodi che, nel mese di novembre del decorso anno, avevano visto alcuni membri della curva trapanese subire una violenta aggressione, in località Villa San Giovanni (RC), ad opera di ultras del Lecce.
A questo grave episodio erano seguiti, nel corso dell’incontro Siracusa – Trapani disputatosi il 23 dicembre, ulteriori scontri tra i sostenitori locali ed i supporter aretusei (gemellati con i tifosi leccesi).
Il profilo di alto rischio della partita con i leccesi, delineato nella determinazione del 21 dicembre del Comitato Analisi Strategica delle Manifestazioni Sportive, aveva indotto il Prefetto di Trapani a disporre il divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella provincia di Lecce, anche ove aderenti ai programmi di fidelizzazione.
Tuttavia, malgrado l’assenza della tifoseria avversa, ancor prima ancora dell’inizio della partita, un nutrito gruppo di tifosi trapanesi, in gran parte con i volti travisati al fine di ostacolare il riconoscimento, si è raggruppato nelle strade adiacenti il “Provinciale” con il chiaro intento di intercettare l’arrivo del pullman con a bordo i componenti della squadra del Lecce e bloccarne il transito.
i ricorderà, peraltro, che proprio il mezzo, nel corso della notte precedente l’incontro, era stato danneggiato mentre si trovava parcheggiato dinanzi all’hotel che ospitava la squadra del Lecce.
Il gruppetto di tifosi ha quindi dato vita ad una vera e propria “sassaiola” nei confronti del personale di Polizia, al quale sono stati scagliati contro sassi, fioriere e bottiglie.
Uno di loro, successivamente identificato per B. N., si è avvicinato al Responsabile del servizio di Ordine Pubblico e ha tentato con violenza di strappargli dalle mani lo sfollagente d’ordinanza, senza riuscire nel proprio intento grazie alla repentina azione posta in essere dal Dirigente.
La stessa persona, poi, insieme ad altri due componenti del gruppo, ha cominciato a rivolgere al Funzionario diverse frasi lesive dell’onore e del prestigio personale, dandosi poi alla fuga per raggiungere la restante parte dei tifosi che continuavano a stazionare nelle vie limitrofe all’impianto sportivo, nonostante l’incontro calcistico avesse già avuto inizio.
Il drappello, che si era in seguito ricompattato in Piazza Pertini, mantenendo sempre il volto ben celato sotto sciarpe e cappucci, ha iniziato ad accendere alcuni fumogeni e sempre a piedi, poco dopo, si è avviato in direzione dell’ingresso della curva riservata ai supporters locali.
Il personale della Digos ha quindi prontamente acquisito le riprese dal sistema di video sorveglianza dell’impianto sportivo e grazie ad un’accurata analisi è giunto all’identificazione di quattro persone ritenute responsabili del reato di lancio di materiale pericoloso in occasione di manifestazione sportive, ex art. 6 bis comma 1 della Legge 13 dicembre 1989, n. 401 e successive modificazioni ed art. 110 C.P..
Peraltro, si tratta di soggetti accomunati da una spiccata pericolosità sociale fondata sui numerosi precedenti di Polizia di cui nel tempo si sono resi responsabili e resa evidente dagli altri reati ascrittigli in questa circostanza.
Più nel dettaglio, D.B.A. è stato denunciato insieme a B. N. e S. E. anche ai sensi degli artt. 81, 110 e 341bis C.P per avere offeso l’onore ed il prestigio del Responsabile del servizio di Ordine Pubblico.
Dopo aver già subìto ben due divieti ad assistere alle competizioni sportive, scatta adesso un ennesimo divieto per ulteriori sei anni, aggravato dall’obbligo di doversi presentare presso la Questura per ben due volte, 15 minuti dopo l’inizio sia del primo tempo di gioco che del secondo ogni qual volta la squadra del Trapani giocherà in casa.
Anche per B.N. è scattata la denuncia per i reati di resistenza ed oltraggio a Pubblico Ufficiale. Pregiudicato che annovera tra i suoi precedenti numerosi reati contro la persona e contro il patrimonio, ha manifestato una particolare inclinazione a delinquere tanto da essere stato sottoposto, nel recente passato, alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale della durata di due anni
Per lui è stato disposto il divieto di accesso alle manifestazioni sportive (DASPO) per la durata di cinque anni, con l’ulteriore gravame di doversi presentare nell’ufficio o comando di polizia competente nel corso della giornata interessata dalla gara.
Anche il terzo soggetto, S.E. dovrà rispondere dinanzi l’A.G. del reato di oltraggio a Pubblico Ufficiale, ex artt. 81, 110 e 341bis C.P. commesso insieme agli altri due; scatta per lui i DASPO di tre anni gravato, come per gli altri, dall’obbligo di presentarsi presso la Questura.
Infine, S.G. al quale è stato comminato il divieto di assistere alle competizioni sportive per tre anni, con obbligo di presentazione alla p.g. per essere stato riconosciuto come uno dei partecipanti alla violenta sassaiola contro le forze dell’ordine.
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