Due arresti sono scattati in seguito agli sbarchi di ieri sulla costa di Pantelleria, nel Trapanese. I carabinieri hanno identificato due uomini su cui pendevano ordini di carcerazione.
L’operazione dei carabinieri di Trapani si è concretizzata durante le operazioni di identificazione presso il centro per i rimpatri di contrada Milo. E’ qui che hanno arrestato due extracomunitari che al momento del controllo sono risultati destinatari di due ordini di carcerazione.
I due tunisini di 43 e 29 anni, senza fissa dimora, erano sbarcati sull’isola di Pantelleria nella giornata di ieri. Il 49enne deve scontare la pena di 2 anni e 8 mesi per i reati di furto aggravato. Tra le accuse anche la falsa attestazione o dichiarazioni sulla propria identità personale, commessi a Padova nel 2017. Il 29enne invece deve scontare la pena di un anno di reclusione per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali commessi a Perugia nel 2012. I carabinieri hanno proceduto ad eseguire l’ordinanza di arresto dei due stranieri che sono stati rinchiusi nel carcere Pietro Cerulli di Trapani.
Nell’ottobre scorso ci furono altri due arresti sempre per degli sbarchi a Pantelleria. L’autorità tunisina arrestò i due genitori della bimba di 4 anni che era sbarcata senza la famiglia a Lampedusa dopo un viaggio di 30 ore su un barcone carico di altri profughi. Vennero rinchiusi in un carcere nel territorio di Monastir. La notizia dell’arresto fu confermata dal parlamentare tunisino Majdi Karbai che era in contatto con la zia della piccola. Secondo quanto appreso dal deputato, la coppia sarebbe stata trattenuta con l’accusa di abbandono di minore dopo essere andata a denunciare la scomparsa della figlia. Marito e moglie avrebbero cercato di imbarcarsi da Sayda per raggiungere l’Italia. Ad accudire la piccola durante la traversata alcune donne che si trovavano sul barcone.