“E molto importante lo sviluppo di questo hub per tutto questo territorio. Un ospedale che ha fatto degli enormi passi avanti, pensiamo a un punto nascita che ha avuto un abbattimento significativo per quanto riguarda la percentuale di parti cesarei. Questo è uno degli indicatori dei Lea, i livelli essenziali di assistenza. La Sicilia su questo, sulla parte oncologica e sui vaccini si gioca l’aumento del punteggio e dopo tante cose fatte e dopo avere comunque avviato un percorso di profonda trasformazione della rete ospedaliera, bisogna lavorare su questi indicatori. Sono felice di potere visitare questo ospedale, di poter vedere i risultati raggiunti, dove nascono tanti bambini in piena sicurezza, sia per la mamma che per il nascituro”.
Lo ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin oggi pomeriggio nel corso di una visita all’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani, individuato come DEA di I livello nella nuova rete ospedaliera. La Lorenzin, accompagnata dall’assessore regionale alla Salute Baldo Gucciardi e dal presidente della commissione sanità pubblica del Parlamento europeo Giovanni La Via, è stata ricevuta dal commissario dell’Azienda Sanitaria Provinciale Giovanni Bavetta, e insieme hanno visitato il nuovo blocco parto, inaugurato lo scorso luglio, guidati dal direttore del reparto di ostetricia e ginecologia Laura Giambanco.
“La Sicilia – ha aggiunto il ministro – fortunatamente non è più in fondo alla classifica delle regioni. Dobbiamo tutti continuare a lavorare per aumentare ancora il punteggio della griglia Lea, così da permettere ai siciliani di avere lo stesse opportunità sanitarie che si hanno nelle regioni del nord. In Sicilia vi sono centri di eccellenza, forse non abbastanza conosciuti, penso all’Ismett, al polo oncologico di Palermo e alle neuroscienze di Messina” ha ricordato Bavetta – per il Presidio ospedaliero di Trapani che alla fine dell’anno 2016 era al 41,07%, mentre nel mese di settembre 2017, si è attestata al 23,75%. Questo presidio, nei primi nove mesi del 2017 ha effettuato 720 parti, 357 visite ambulatoriali, 1.000 preospedalizzazioni con 200 accessi mensili al P.S. Va rilevato come sia anche il reparto di elezione per le donne extracomunitarie del punto di sbarco del porto di Trapani, per cui lo scorso anno ha registrato anche 169 accessi di migranti”.
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