Prima ruba la borsa e poi fa shopping in tabaccheria del Trapanese con la carta di credito trovata all’interno. Ma come prevedibile non ha avuto vita lunga questo giochetto per un giovane tunisino di 28 anni, individuato e arrestato dai carabinieri. L’accusa per lui è di indebito utilizzo di carte di credito.
La vittima del furto ha subito denunciato
L’indagine è partita sulla base della denuncia presentata da una donna alla quale era stata rubata la borsa dall’autovettura mentre aspettava il proprio figlio all’uscita di scuola. Nell’immediatezza emergevano elementi di responsabilità dell’uomo in ordine all’utilizzo delle carte di credito oggetto del furto. In particolare il giovane, che oltretutto ha precedenti di polizia, aveva effettuato immediatamente dopo il furto della borsa numerosi piccoli pagamenti. Lo aveva fatto in una tabaccheria di Trapani. Manovra che gli era stata possibile in quanto per piccole cifre non è richiesto l’inserimento del codice Pin. Il valore della merce ammontava a circa 110 euro.
La perquisizione
A conclusione della perquisizione in casa del 28enne oltre alle carte di credito utilizzate sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro numerosi occhiali, cellulari, orologi e portafogli. Su questa merce si stanno svolgendo ulteriori accertamenti per verificarne la provenienza. A seguito dell’udienza di convalida il tunisino è stato sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di Trapani con il divieto di allontanarsi da casa durante le ore notturne.
Il precedente sempre nel Trapanese
Nel mesi scorsi sempre nel Trapanese fu scovato un ladro seriale, accusato di diversi furti di auto. Venne arrestato su disposizione del tribunale. A finire ai domiciliari un alcamese 35enne con le accuse di furto aggravato ed anche in questo caso indebito utilizzo di carta di credito. Infatti non rubava solo auto ma anche oggetti e soldi che trovava all’interno. In un caso prese una carta di credito e fece anche dei prelievi con il bancomat. A ricostruire tutto i carabinieri, coordinati dalla Procura. L’uomo era diventato lo spauracchio per la cittadinanza per via dei furti registrati in serie e denunciati alle forze dell’ordine. I suoi raid a catena avevano creato un certo allarme sociale.
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