“Solo con la garanzia della sicurezza può ripartire il nostro territorio”. E’ questo il messaggio lanciato in occasione del Primo maggio, dai segretari generali di Cgil Trapani Filippo Cutrona, Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana e Uil Trapani Eugenio Tumbarello.
Una Festa del Lavoro, molto particolare quest’anno senza manifestazioni a causa dell’emergenza sanitaria, ma oggi più che mai, una ricorrenza importante per il Paese.
“Anche se in modo diverso, evitando il contatto con i lavoratori, per noi il Primo maggio resta un’occasione importante per ribadire la centralità del Lavoro, unica strada per rilanciare il Paese. La provincia di Trapani – spiegano i tre segretari – sta pagando un prezzo altissimo legato alla crisi economica a cui si è aggiunto anche il lockdown. Bisogna attivare tutte le misure di sostegno possibili per sostenere le piccole e medie imprese, che compongono buona parte del nostro tessuto economico. I costi della ripresa saranno senza dubbio altissimi e di certo non possono ricadere sui lavoratori”.
L’emergenza sanitaria Covid 19, affermano Cgil Cisl Uil Trapani, ha confermato quanto i lavoratori siano il motore del Paese. “Ringraziamo i tanti, tantissimi lavoratori dei servizi essenziali, gli operatori sanitari, le forze dell’ordine che hanno garantito la sopravvivenza dei nostri territori in questa crisi senza precedenti, alcuni anche a scapito della propria vita come medici e infermieri” commentano Cutrona, La Piana e Tumbarello.
“Il lavoro e la sicurezza in vista della fase 2, devono essere le priorità nell’agenda delle istituzioni oggi più che mai. Se prima dell’emergenza Covid, a Trapani la disoccupazione soprattutto giovanile sfiorava il 50 per cento, le conseguenze dello stop di tutte le attività temiamo farà salire questa percentuale. Bisogna dare una risposta ai nostri giovani che oggi temono di veder allontanare sempre di più, le proprie speranze per il futuro. Rivolgiamo un appello a chi come, le istituzioni nazionali regionali e locali dovranno programmare la ripresa, bisogna porre al centro dell’azione dei prossimi mesi il Sud con adeguate e specifiche politiche economiche, che diano una sferzata ai territori con un piano straordinario di investimenti”.
Dal commercio, l’edilizia, la cantieristica navale, il turismo, l’agroalimentare, i tanti settori in crisi richiedono uno sforzo maggiore da parte delle istituzioni.
“Non c’è dubbio che siamo davanti a un periodo straordinario che mai avremmo pensato di vivere, ma dobbiamo trovare insieme la strategia migliore per far rinascere Trapani partendo dai settori cruciali per il suo sviluppo”. Le politiche sociali restano fondamentali ancor più in questa fase.
“Non bisogna lasciare indietro nessuno – aggiungono Cutrona, La Piana e Tumbarello -, le misure contro la povertà finora messe in campo non possono bastare, ancor meno se si pensa ai tempi troppo lunghi dalle richieste di sussidi, ammortizzatori, all’arrivo delle somme nelle tasche delle famiglie. Intanto la disperazione cresce, così come le disuguaglianze sociali e con questa il numero degli emarginati, di coloro che non hanno alcun sostegno economico”.
Per Cgil Cisl Uil Trapani bisogna pensare al rilancio delle zone industriali, alcune delle quali ormai quasi desertiche; puntare sulle eccellenze come ad esempio il turismo, l’agroalimentare, ma per farlo è necessario creare le infrastrutture e trasporti adeguati, senza i quali non può esserci la rinascita economica. Ma è la sicurezza il tema cruciale di questi giorni e della Festa del lavoro di quest’anno.
“Le aziende devono tornare a essere produttive su questo non c’è dubbio, ma ogni passo va fatto con i giusti tempi e con il sostegno adeguato. La sicurezza dei lavoratori è precondizione essenziale dello sviluppo e della ripartenza e su questo bisogna concentrare risorse e azioni concrete, controlli sul rispetto delle regole, contro il lavoro nero. Si ricostruisce solo se la lotta contro la diffusione del contagio, si arresta. Solo il lavoro sicuro può garantire la ripartenza”, concludono i tre segretari generali di Cgil Cisl Uil Trapani.