Una pistola perfettamente funzionante e varie cartucce trovate in un covo di Matteo Messina Denaro. La scoperta fatta dai carabinieri che hanno individuato l’arma. Il latitante, arrestato nei giorni scorsi dopo 30 anni di “macchia”, era quindi anche armato e pronto a far fuoco se necessario. O almeno è quel che si presume da questo rinvenimento.
La pistola e le cartucce trovate nel primo covo in assoluto che è stato scoperto dai carabinieri nella disponibilità di Messina Denaro. Sarebbe quello di vicolo San Vito a Campobello di Mazara. Si tratta di una pistola revolver “Smith & Wesson” calibro 38 special, completa di 5 cartucce. L’arma da fuoco era con la matricola abrasa. Nella stessa circostanza rinvenuto un ulteriore involucro con ulteriori 20 cartucce dello stesso calibro.
Gli storici Ray Ban da sole a goccia che indossava Matteo Messina Denaro da ragazzo, una bottiglia di champagne e il libro “Facce da mafiosi”. Sono le ultime scoperte fatte ieri dai carabinieri di Trapani nel corso di una perquisizione nella casa della famiglia del capomafia, in via Alberto Mario a Castelvetrano. Si tratta dell’ultima abitazione del boss prima dell’inizio della latitanza. Lì Messina Denaro viveva con la madre. In molte foto da giovane il padrino appare con gli occhiali da sole oggi ritrovati.
Intanto si allunga la lista dei presunti fiancheggiatori del boss Matteo Messina Denaro finiti sotto indagine. Nel registro degli indagati sono stati iscritti Vincenzo e Antonio Luppino, figli di Giovanni, l’incensurato che ha accompagnato il capomafia alla clinica Maddalena, dove entrambi, lunedì, sono stati arrestati. I carabinieri hanno perquisito le abitazioni dei due Luppino. Nell’appartamento di Vincenzo è stata trovata una sorta di stanza nascosta che stata perquisita ed è risultata vuota. Nei giorni scorsi in un’area recintata di proprietà dei Luppino la polizia ha trovato la Giulietta utilizzata dal boss per i suoi spostamenti.