“Oggi è una giornata importantissima e ringrazio il presidente della Regione Sicilia e tutti gli amministratori. Sono stato a Marsala per la consegna di un immobile, oggi invece abbiamo creato i presupposti per rilanciare ancora di più il tema della destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata che vede la Sicilia al primo posto in Italia con il 40%. Con il sostegno di raccordo e impegno finanziario contiamo di occupare uno spazio importante soprattutto per quello che riguarda la destinazione ad utilizzo per presidi delle forze di polizia. Dunque l’obiettivo è quello di fare in modo che con i patrimoni delle mafie si creano i presupposti affinché possa funzionare meglio il sistema giudiziario e di polizia”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi nel corso della firma del protocollo in prefettura a Palermo con la Regione Siciliana sui beni confiscati alla mafia.
Le difficoltà della gestione
“Ci sono ovviamente delle difficoltà che possono subentrare nella gestione dei beni confiscati e che sono intrinseche alla loro natura come le aziende che registrano lo shock di legalità nel passare da un circuito economico-mafioso a quello statale.
Per tale ragione l’agenzia da adottando importanti iniziative come le collaborazioni tra università per la formazione degli operatori”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi nel corso della firma del protocollo in prefettura a Palermo con la Regione Siciliana sui beni confiscati alla mafia.
L’operazione spiagge sicure
“Il finanziamento anche per l’anno 2023 di “Spiagge sicure” è la conferma dell’attenzione che il Viminale rivolge alle esigenze di sicurezza dei territori», considerato che «si tratta di fondi che gli enti locali possono utilizzare per progetti concreti contro l’abusivismo commerciale nel periodo estivo in cui le cittadine costiere debbono gestire intensi flussi turistici”.
Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi commenta le risorse pari a oltre 30mila euro (33.333) ciascuno riconosciute per il 2023 dal ministero a 60 comuni litoranei per iniziative di prevenzione e contrasto di abusivismo commerciale e contraffazione, fenomeni illegali che tipicamente si intensificano nel periodo estivo, danneggiando il sistema economico e la salute dei consumatori.
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