Mezzo milione di euro per le famiglie dei pescatori sequestrati in Libia. E’ quanto stanzia un emendamento al Dl Rilancio approvato ieri sera in commissione al Senato. Lo stanziamento è destinato a “misure di sostegno ai familiari del personale imbarcato e di contributi all’impresa di pesca, nei casi di sequestro in alto mare da parte di forze straniere anche non regolari” e riguarda anche gli avvenimenti del 2020.
L’emendamento è stato presentato da tre esponenti Iv: Eugenio Comincini, Davide Faraone e Donatella Conzatti.
I Fondi si aggiungono ai 150 mila euro che erano già stato stanziato dal governo della Regione ma la norma nazionale, al contrario del provvedimento regionale, non riguarda., però, soltanto i 18 siciliani che si trovano sequestrati ormai da 103 giorni. Per la loro liberazione sono in corso trattative ma il governo italiano appare debole e non particolarmente impegnato in questa vicenda e si moltiplicano gli appelli fra cui, da ultimo la Uil, il Pd trapanese, varie organizzazioni di pesca e territoriali. in scena anche proteste e sit in ma senza che nulla sia fino ad ora cambiato.
“La vicenda dei 18 pescatori di Mazara del Vallo bloccati in Libia da oltre cento giorni è una ferita aperta per la comunità trapanese e per l’Italia. C’è il rischio che il sequestro dei pescherecci ‘Antartide’ e ‘Medinea’, e dei rispettivi equipaggi, cada in un cono d’ombra: sarebbe inaccettabile”. Lo scrive il segretario provinciale del Partito democratico di Trapani, Domenico Venuti, in una lettera inviata al segretario nazionale Nicola Zingaretti.
Nella lettera Venuti chiede “un intervento deciso e forte affinché il governo italiano attui tutte le possibili soluzioni per trovare una via d’uscita a una situazione angosciante per le famiglie dei marittimi, loro malgrado protagonisti di questa vicenda”.
Secondo Venuti, inoltre, “appare ormai irrinunciabile l’apertura di una discussione seria e franca con tutti gli attori presenti sulla riva Sud del Mediterraneo: il tema della delimitazione delle acque territoriali – sottolinea il segretario del Pd trapanese – va affrontato una volta e per sempre. La marineria di Mazara del Vallo, così come altre realtà del territorio siciliano, è sempre stata in prima linea sul fronte dell’immigrazione e non ha mai lesinato sostegno e aiuto a chi giungeva dall’altra riva del Mediterraneo in cerca di una vita migliore: quella stessa vita migliore che i 18 marittimi di Mazara del Vallo – ancora Venuti – hanno cercato di dare ai propri figli con il proprio lavoro fino all’1 settembre, giorno del loro sequestro. Oggi questa stessa marineria chiede allo Stato italiano di non dimenticare i propri figli andati in mare per una battuta di pesca e ancora oggi costretti a restare lontani dalle proprie famiglie, alle quali va assicurata la nostra vicinanza concreta”.
Venuti, infine, si dice “certo” che il Partito democratico e i suoi rappresentanti al governo “faranno tutto ciò che è nelle loro possibilità per sensibilizzare l’Esecutivo a un impegno totale affinché si trovi una via d’uscita da questa situazione” e offre la propria disponibilità a ogni possibile richiesta di chiarimento “che possa risultare utile a una veloce risoluzione della vicenda”.
“Forza Italia, fin dal primo momento, è stata al fianco delle famiglie dei 18 pescatori di Mazara del Vallo sequestrati in Libia, facendo sentire forte il proprio sostegno in ogni sede, all’Ars e al Parlamento nazionale. Lo conferma l’approvazione dell’emendamento della nostra senatrice Gabriella Giammanco, portavoce azzurra in Sicilia, che ha chiesto e ottenuto dal Governo un importante indennizzo per le aziende di pesca di Mazara bloccate dal sequestro dei pescatori. A lei va tutto il mio plauso e quello dell’intero partito”. Così, in una nota, il coordinatore regionale di Forza Italia e presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè.
“Non ci fermeremo qui e continueremo a sollecitare il Governo, affinché riporti a casa questi onesti lavoratori prima possibile. Vogliamo che tornino a riabbracciare i loro cari e si riapproprino presto della loro vita”, conclude.
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