Perseguitano le compagne, chi con pedinamenti e telefonate, chi invece con la violenza fisica. Nel trapanese arrestati due uomini ai carabinieri a conclusione di approfondite indagini.
Lo stalker di 53 anni
I carabinieri della stazione di Trapani hanno arrestato, con l’accusa di atti persecutori, un uomo di 53 anni con precedenti di polizia. Il provvedimento scatta in esecuzione di un’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Gip del tribunale di Trapani.
I riscontri d’indagine
Le risultanze investigative, raccolte dagli inquirenti, sono state pienamente condivise dall’autorità giudiziaria. Hanno consentito di delineare un grave quadro indiziario a carico dell’indagato per i comportamenti persecutori e vessatori, evidenziati anche nella denuncia dell’ex convivente. Secondo quanto emerso questi atteggiamenti li avrebbe avuti nei confronti della vittima.
Separazione mai accettata
L’uomo infatti, non accettando la separazione, ha cominciato a pedinare, minacciare e chiamare in continuazione la donna rendendole la vita impossibile. La malcapitata ha trovato però la forza di denunciare tutto ai carabinieri che, d’intesa con l’autorità giudiziaria, hanno posto fine a questa situazione che rischiava pericolosamente di degenerare. Lo stalker, espletate le formalità procedurali, ha avuto gli arresti domiciliari da scontare nella sua abitazione di residenza, come disposto dal gip.
Altro episodio
Analogo episodio di violenza di genere ha richiesto l’intervento dei carabinieri della sezione radiomobile che hanno sottoposto un romeno di 30 anni alla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento alla persona offesa. Ha avuto anche il braccialetto elettronico antistalking, così come disposto dal tribunale di Trapani. Il provvedimento è scaturito dalle indagini condotte dai militari dell’arma che hanno documentato i ripetuti maltrattamenti e le percosse che l’uomo riservava giornalmente alla consorte, tali da ingenerare timore per l’incolumità della stessa vittima.
Commenta con Facebook