Sala gremita, questa mattina, al Palazzo del Governo di Trapani per l’assemblea indetta dalla Cisal a sostegno della raccolta firme per la legge di iniziativa popolare che prevede pensioni più alte per oltre 400 mila lavoratori socialmente utili in tutta Italia. “La provincia di Trapani ha risposto positivamente e oltre ogni più rosea aspettativa – dice Giuseppe Badagliacca di Cisal Sicilia –. Grazie all’impegno di Paolo Pagoto e delle nostre strutture territoriali abbiamo incontrato centinaia di lavoratori, fra cui decine di dirigenti Cisal che adesso avranno il compito di diffondere l’iniziativa in tutti i comuni del comprensorio”.

Lo Curto “Pensioni più dignitose per Asu, Lsu e lavoratori contribuzione figurativa”

“La nostra proposta di legge prevede pensioni più dignitose per Asu, Lsu e lavoratori con contribuzione figurativa che corrono il rischio di percepire cifre misere, addirittura al di sotto del minimo sociale – aggiunge Angelo Lo Curto di Siad-Csa-Cisal –. Oggi abbiamo avuto l’occasione di spiegare nel dettaglio il nostro progetto che raccoglie sempre più adesioni alla Regione e nei comuni”.

Nelle prossime settimane sono previste nuove tappe nelle altre province dell’Isola: possono firmare tutti i cittadini maggiorenni nel proprio comune di residenza, presso la Segreteria generale o rivolgendosi alle sedi sindacali Cisal.

Aumento delle pensioni a ottobre, cosa aspettarsi

Secondo quanto annunciato da diverse fonti, come I-Dome.com, il mese di ottobre 2023 porterà un aumento delle pensioni per molti beneficiari. Ma di quanto stiamo parlando? Chi ne beneficerà? E quali sono i fattori che determinano questi aumenti?

L’aumento delle pensioni previsto per ottobre 2023 è principalmente legato a due fattori principali: il taglio del cuneo fiscale e l’adeguamento all’inflazione. Però, non tutti i pensionati vedranno un aumento nei loro assegni pensionistici.

Il taglio del cuneo fiscale, che ha ridotto le tasse sui redditi da lavoro e pensioni, avrà un impatto significativo solo per coloro che percepiscono una pensione minima. Questo significa che i pensionati con assegni più alti potrebbero non vedere alcun aumento dovuto al cuneo fiscale.

Inoltre, l’aumento delle pensioni sarà condizionato dall’inflazione che ha diminuito il potere d’acquisto dei cittadini, compresi i pensionati. Quindi, l’adeguamento delle pensioni all’inflazione contribuirà a mantenere il valore reale degli assegni pensionistici.

Per comprendere meglio quali saranno gli aumenti previsti, possiamo fare riferimento alle tabelle dell’INPS. Ecco cosa ci aspetta:

Pensionati Over 75: I pensionati che hanno superato i 75 anni riceveranno un aumento che potrà arrivare fino a un massimo di 36,08 euro. Inoltre, è importante tenere d’occhio gli arretrati. Se non sono stati ancora versati dall’INPS nelle mensilità scorse, chi li deve ancora ricevere potrebbe trovarsi accreditati circa 200 euro in più rispetto allo scorso mese.

Pensionati Sotto i 75 anni: Anche i pensionati più giovani vedranno un aumento, seppur più ridotto rispetto agli over 75. L’assegno della pensione salirà fino a 8,46 euro in più ad ottobre rispetto al mese precedente. Se questa cifra può sembrare modesta, va considerata nel lungo termine, poiché contribuirà a garantire una piccola disponibilità finanziaria aggiuntiva.

Quindi, facendo un calcolo veloce, le minime, per gli over 75, aumenteranno da 563,74 a 599,32 e per gli under 75 arriveranno a 572,50.