Un rapinatore trapanese incastrato dal suo stesso cellulare. Nel telefonino aveva lo screenshot di una notizia di una rapina avvenuta in un supermercato e di un’altra tentata nella zona di Brancaccio a Palermo. Alla polizia, che lo aveva fermato con un bel po’ di soldi, è bastato fare una semplice deduzione. E dopo gli accertamenti è stato scoperto che era stato proprio lui l’autore di quei raid criminali.
Il posto di blocco
Ad operare sono stati gli agenti della squadra mobile della questura di Trapani. Tutto nasce quando a Trapani il minorenne viene fermato per un controllo e trovato in possesso di un coltello e di un passamontagna, nonché di una pistola a salve priva di tappo rosso, che momentaneamente aveva ceduto ad un altro ragazzo controllato insieme a lui. Il minorenne, che nella circostanza aveva con sé anche una discreta somma di denaro, la cui detenzione non appariva giustificabile alla luce della sua condizione economica, veniva quindi condotto negli uffici della questura trapanese.
L’esame del telefonino
Esaminando il cellulare in suo possesso, gli investigatori della polizia di Stato notavano la presenza di uno screenshot di un articolo pubblicato da un giornale online palermitano, riguardante una rapina consumata ed un’altra tentata, ai danni di due supermercati del capoluogo siciliano. Gli agenti contattavano quindi i colleghi del commissariato di Brancaccio, accertando che il giorno precedente si erano verificati due distinti episodi, attribuibili a due giovani incappucciati, uno dei quali presentava delle caratteristiche fisiche ed un abbigliamento perfettamente compatibili con quelle del minorenne fermato.
Gli accertamenti successivi
Gli accertamenti successivi effettuati, anche tramite la comparazione delle immagini raccolte dai sistemi di videosorveglianza degli esercizi commerciali presi di mira, permettevano quindi di attribuire la rapina consumata e quella tentata al giovane. Nella circostanza il ragazzo, insieme al complice rimasto ancora oggi sconosciuto, impugnando una pistola aveva portato via oltre 1.500 euro dal primo esercizio commerciale, fuggendo poi a bordo di uno scooter rubato e tentando in seguito un secondo colpo, non andato a buon fine a causa dell’inaspettata reazione dei cassieri, che avevano iniziato a gridare. L’accusa per il minorenne è di rapina aggravata continuata in concorso ed è stato trasferito all’istituto per minori di Palermo.
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