Tony Pipitone, padre legale della piccola Denise Pipitone, la bimba sparita nel nulla a Mazara del Vallo l’1 settembre del 2004, ha chiesto la riapertura dell’indagine sulla scomparsa della figlia. L’indagine era stata archiviata dal gip su richiesta della Procura di Marsala.

Chi è Pipitone

Pipitone è l’ex marito della madre di Denise, Piera Maggio, che ormai da 20 anni chiede di sapere la verità su quanto accaduto alla bambina. “Non posso dire se ci sono elementi nuovi perchè la Procura non ha ancora provveduto sulla nostra istanza”, ha commentato la legale di Pipitone, l’avvocata Luisa Calamia. L’istanza, comunque, fa presupporre che ci siano circostanze inedite sul caso, anche perchè la novità è elemento indispensabile per una riapertura dell’inchiesta.

“Denise è stata rapita”

Non ha dubbi Giacomo Frazzitta, l’avvocato di Piera Maggio. “Che Denise sia stata rapita è dimostrato dagli atti. Parlerei di un ‘procedimento fluido’. Nel fascicolo ci sono elementi indiziari importanti che però non raggiungono la soglia necessaria per una condanna eventuale o per l’esercizio dell’azione penale. Elementi che portano tutti in una direzione. Denise non si è persa, è stata rapita. La pista del maniaco? Non l’abbiamo mai considerata. Oltretutto quella mattina c’era anche un bimbo per strada, perché avrebbero dovuto prendere proprio lei? Insisto: il contrasto tra due nuclei familiari è stato assodato. Anche se ho sempre detto, le sentenze vanno rispettate”.

I satelliti Esa e la scomparsa di Denise Pipitone

La storia di Denise Pipitone è arrivata fino all’Esa, l’Agenzia spaziale italiana. “Siamo stati i primi, nel 2004, a fare questa richiesta”, rievoca il legale che assiste Piera Maggio fin dalle prime ore di questo mistero, le foto lo mostrano giovane avvocato accanto alla mamma, davanti a una spianata di telecamere e microfoni. “Ci siamo rivolti a un senatore di Forza Italia perché intercedesse, il nostro obiettivo era ottenere le immagini dell’Esa”. Gli scatti dallo spazio che svelassero il giallo, cos’era successo in via Domenica La Bruna tra le 11:37 e le 11:46 di quel 1 settembre? E quale fu la risposta? “Che nessun satellite a quell’ora aveva fotografato Mazara, naturalmente parliamo di satelliti civili”.

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