L’Officina Barocca Siciliana torna nel suggestivo teatro ellenistico di Segesta a incantare nuovamente il suo pubblico, dopo il grande successo di “Barocco sotto le stelle”, concerto di chiusura della Master Class eseguito il 24 luglio all’Albergo delle Povere di Palermo, e della prima dell’Orfeo ed Euridice, andata in scena il 29 luglio proprio al teatro antico di Segesta.
Giovedì 5 agosto alle 19:15, in seno alla VII edizione del Festival Dionisiache nel Parco Archeologico di Segesta diretto da Rossella Giglio e per la direzione artistica di Nicasio Anzelmo, si replica l’affascinante Orfeo ed Euridice di Gluck rivisitato tra prosa e teatro lirico e ispirato al racconto di Claudio Magris (Lei dunque capirà, Garzanti, 2006), per la regia di Graziano Piazza e con la partecipazione dell’attrice Viola Graziosi, del controtenore Antonio Giovannini e del soprano Martina Licari.
Sorprendente e frizzante è stato il concerto finale della Master Class eseguito il 24 luglio all’Albergo delle Povere di Palermo dall’Officina Barocca Siciliana diretta da Roberta Faja, tra arie di Vivaldi o Gluck e lo strepitoso concerto per tre clavicembali a firma di Bach. Il pubblico, sbalordito, ha coralmente richiesto un bis, che ad effetto è arrivato con il celebre “Forêts paisibles” dalle Indes galantes di Rameau, brano che ha coinvolto tutti i ragazzi che hanno partecipato a questa incredibile Master Class, coordinata da Danilo Lo Piccolo, collaboratore dell’Associazione Amici dei Musei Siciliani. A grande sorpresa si è esibito durante lo spettacolo anche il giovanissimo sopranista, allievo della Master Class, Nicholas Ceragioli, che ha cantato “Lascia ch’io pianga” dal Rinaldo di Händel, impressionando, a soli quattordici anni, gli spettatori esplosi in un calorosissimo e lungo applauso conclusivo.
L’Officina Barocca Siciliana nasce da una felice intuizione della Faja, direttore d’orchestra e flautista, con il patrocinio del Polo museale di Arte moderna e contemporanea della Regione Sicilia, in collaborazione con l’Associazione Amici dei Musei Siciliani e l’I.S.S.M Arturo Toscanini di Ribera (AG) e con il supporto di Restart Palermo. L’obiettivo della Master Class, svolta tra il 20 e il 24 luglio tra palazzi e chiese della Palermo del Settecento, è stato quello di promuovere la valorizzazione e la tutela della cultura musicale barocca, in stretta connessione ai luoghi monumentali che ancor oggi conservano il fascino e la memoria storica. L’acquisizione di competenze musicali specifiche è stata promossa tramite il coinvolgimento di docenti specialisti e di respiro internazionale, come il controtenore fiorentino Antonio Giovannini, e mediante prove d’insieme con l’ensemble Cordes et Vent. In questo primo ciclo di master sono stati attivati quattro corsi, canto, tenuto dal M° Giovannini, clavicembalo dal M° Basilio Timpanaro, traversiere dal M° Ester Prestia e musica da camera per strumenti ad arco dal M° Martina De Sensi.
Il Barocco non è stata solo una concezione poetica dell’arte europea sei-settecentesca, ma la trasposizione dei virtuosismi della natura tra le carte degli spartiti e le tele del pennello, tra le seduzioni della scultura e i ghiribizzi degli edifici. La musica entrò intensamente nella vita sociale di allora, si affinarono subito le tecniche, si valorizzarono gli eccessi dell’emozione e nacquero le accademie, i conservatori e i teatri pubblici in cui si esibirono quei castrati e cantanti destinati a divenire presto i primi grandi divi della storia della musica. Particolare il Barocco siciliano, che si porta dietro quella varietà unica di suggestioni e sinergie tra culture che, nel tempo, si sono avvicendate e incontrate nell’Isola.
Per info e prenotazioni relative all’Orfeo ed Euridice e necessarie dinanzi al persistere dell’emergenza pandemica:
botteghino: 09241912533 – 3278816731
whatsapp: 3889590892 prenotazioni@dionisiache.it www.vivaticket.it www.dionisiache.it
Gian Mauro Sales Pandolfini (Palermo, 1978), antropologo, redattore editoriale e vice-presidente dell’Associazione Babbilonia. Scrive per l’organo ufficiale dell’Istituto Eurarabo, “Dialoghi Mediterranei”, e in diverse riviste siciliane.