In Sicilia si ritorna a parlare della questione MUOS. Oggi, 7 novembre, il Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Sicilia, il massimo organo regionale della giustizia amministrativa, discuterà se confermare o meno una sentenza emessa dallo stesso Consiglio nel 2016, che di fatto aveva sbloccato l’attività delle antenne.
Proprio in relazione a ciò il circolo Arci Scirocco e il movimento No Muos di Marsala, stamani hanno dato vita a un momento di informazione e sensibilizzazione cittadina per aggiornare la popolazione rispetto lo stato dell’arte della questione e per ribadire la necessità che siciliani mantengano sempre alta l’attenzione sui propri territori contro i sempre più pressanti processi di militarizzazione che mirano a trasformare l’isola in un vero e proprio laboratorio di guerra e determinano effetti devastanti a danno dell’ambiente e della salute dei cittadini. Più volte nel corso della giornata è stato ribadito la neutralità e il disinteresse rispetto a tal situazione equivale a una vera e propria complicità con la stessa.
Gli organizzatori della mobilitazione scrivono: “Si tiene inoltre a far notare che, nonostante siano passati sette mesi dall’insediamento del nuovo Governo, esso non solo non accenna minimamente a prendere una posizione reale, al di là di qualche dichiarazione di pura forma, contro il Muos ma, in piena continuità con il governo precedente, persegue un piano autorizzativo che prevede nuovi lavori presso la base di Niscemi.
Questa lotta è importante anche per noi Marsalesi, già esposti alle radiazioni del radar di contrada Perino e i 200 km, che in linea d’aria distano da qui a Niscemi, non ci mettono al sicuro dalla minaccia che il MUOS, in quanto “sistema di comando” atto a guidare droni e sganciare bombe, rappresenta.
Noi non vogliamo assolutamente sporcarci le mani di sangue per una guerra che non vogliamo, per i giochi di potere dei potenti. Esigiamo lo smantellamento del Muos con i fatti e non con le parole, difendiamo il diritto alla salute dei cittadini e dell’ambiente, proteggiamo la nostra Sicilia da chi la vuole deturpare e contaminare, rivendichiamo il diritto all’autodeterminazione da parte del popolo sulla propria terra”.
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