Il week end negli ultimi anni è diventato un incubo per le forze dell’ordine. Accanto ai giovani che escono per trascorrere alcune ore spensierate ci sono sempre più giovani che fanno abuso di alcool e droghe e che a fine serata innescato risse, pestaggi a volte senza neppure un motivo.
La movida del week end – da Trapani a Catania, passando per Agrigento, – s’è trasformata, nelle ultime ore, in una sorta di «fronte» dove «eserciti» avversari, per un motivo o per un alto, si affrontano e dove si registrano feriti.
A Trapani, due giovanissimi – attorno all’una della notte tra sabato e domenica – sono finiti al pronto soccorso del Sant’Antonio Abate, raggiunti da alcuni fendenti sferrati da un altro giovane. Forse uno sguardo di troppo, o probabilmente una frase o un apprezzamento un po’ più colorito nei confronti di una ragazza, ha innescato una discussione (come sempre più spesso capita tra giovani nelle notti del week end) poi degenerata.
È accaduto nella centralissima Via Manzoni a Erice Casa Santa, il salotto buono di questa zona della città. Improvvisamente un giovane si è avventato contro due ragazzi, si tratta di due cugini di 17 e 18 anni che sono stati raggiunti da alcuni fendenti in varie parti del corpo. Il giovane accoltellatore dopo avere colpito, con tutta la rabbia che poteva, i due giovani si è dileguato tra le strade della zona, facendo perdere ben presto le sue tracce.
Mentre i due ragazzi si accasciavano a terra sanguinanti. Dopo il primo smarrimento, qualcuno ha chiamato il 118 sul posto sono arrivate le ambulanze con personale medico che ha trasportato i due feriti al vicino pronto soccorso del Sant’Antonio Abate, mentre si sentivano da lontano anche le sirene della polizia che qualcuno nel frattempo si era premurata di allertare. «Sembrava una scena da film tra bande rivali» hanno riferito alcuni testimoni. La zona è quella nei pressi di una nota pizzeria molto frequentata da famiglie ma soprattutto da una certa ora in poi da giovani e anche giovanissimi. Una zona quella ormai nota, per risse e scazzottate. Più volte gli abitanti hanno chiesto maggiori controlli.
Arrivati al pronto soccorso i sanitari hanno medicato il diciottenne che subito dopo è stato dimesso, per il minorenne raggiunto da un fendente al torace è stato necessario invece il ricovero. Ancora ieri si trovava in prognosi riservata, anche se non rischia la vita.
Nel corso della notte gli agenti della Squadra mobile, che stanno effettuando le indagini, dopo avere identificato i presenti, hanno proceduto a sentire i testimoni. Nonostante la presenza visibile delle forze dell’ordine ogni sabato tra Erice e Trapani si consumano risse, danneggiamenti, furti e rapine. Solo due settimane fa, nel week end, nel centro storico di Trapani si era consumata una rissa, mentre nel fine settimana scorso erano state danneggiate in una sola notte e nello stesso posto 10 macchine e ignoti avevano rubato in un ristorante.
Tre aggressioni sono avvenute tra sabato pomeriggio e la notte a Catania. La prima al centro commerciale Porte di Catania dove un gruppo di ragazzine ha preso a schiaffi una quattordicenne per futili motivi, la seconda in piazza Stesicoro dove un adolescente è stato aggredito da un branco di «bulli» minorenni. Durante la notte, nella zona della movida di Catania, l’aggressione più grave: tre ragazzi sono stati picchiati da oltre 10 persone che li hanno colpiti con calci e pugni. Un uomo che ha cercato di difenderli è stato colpito violentemente alla testa ed è finito al «Garibaldi» dove i medici hanno applicato 7 punti di sutura per una ferita alla testa. Il questore di Catania, Mario Della Cioppa, ha predisposto un potenziamento di controlli nelle zone della movida con dispositivi di sicurezza affidati a poliziotti delle Volanti e della Squadra Mobile.
Scene da Far West anche ad Agrigento dove, nella notte fra venerdì e sabato, nei pressi dei locali della movida – fra via Atenea e dintorni – sette o otto persone se le sono date di santa ragione. Durante la maxi rissa, qualcuno degli esagitati ha afferrato tavoli e sedie di un ristorante – a quell’ora della notte, chiuso – per colpire i rivali. Quando, nel «salotto buono» della città sono giunte le pattuglie di polizia e carabinieri, dei partecipanti alla rissa non c’era più alcuna traccia. Nessuno, a quanto pare, – stando ai controlli effettuati in pronto soccorso – avrebbe fatto ricorso alle cure dei medici. Circa 24 ore dopo, ossia nella notte fra sabato e ieri, vandali hanno sradicato e distrutto una giara posta ad ornamento di alcuni esercizi commerciali in via Vela, in una traversa della via Atenea. Mentre un gruppetto di ubriachi, nella zona di Porta di Ponte, per ore ed ore, s’è intrattenuto in schiamazzi vari. Alle 4, un residente esasperato ha provato ad allontanarli definitivamente, con delle secchiate d’acqua. La risposta dei giovanissimi è stato un poco augurale urlo da stadio: «Devi morire! Devi morire!». Nelle passate settimane, l’auto di una commerciante – che aveva la colpa di percorrere, seppur con tanto di autorizzazione, la via Atenea – era stata accerchiata e colpita con calci e pugni da dei gruppi di giovani. Dopo l’aggressione venne convocato un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal prefetto Dario Caputo, e il questore di Agrigento, Rosa Maria Iraci, dispose un sistematico maxi controllo in occasione dei fine settimana.
Un giro pericoloso di alcol, droghe e sesso clandestino scoperto a Messina durante la movida. Il servizio di controllo straordinario, condotto dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile con le compagnie di Messina centro e sud, si è concluso con tredici persone denunciate: quasi tutti giovani, undici segnalate in Prefettura, un centinaio di sanzioni elevate per violazioni del codice stradaIe e decine di veicoli sequestrati.
I soggetti deferiti, alcuni appena diciottenni, sono stati sorpresi alla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di droghe, ma anche per porto ingiustificato di coltelli e oggetti atti ad offendere, molestie pubbliche per musica a volume alto e recidività alla guida senza patente. Due persone di 25 e 36 anni , in evidente stato di alterazione psicofisica, sono state denunciate per avere rifiutato di sottoporsi ai controlli per verificare se si trovassero alla guida sotto l’effetto di droghe.
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