“La nave Mare Jonio è appena salpata dal porto di Marsala per la sua missione di monitoraggio e di salvataggio nel Mediterraneo occidentale. È un imperativo morale”. Lo ha annunciato una portavoce di Mediterranea Saving Humans in conferenza stampa alla Camera.
C’è anche un sacerdote sulla Mare Jonio, che sta per riprendere i soccorsi in mare. Sacerdote da meno di un anno, il venticinquenne don Mattia Ferrari insieme alla diocesi di Modena e a quella vicina di Bologna spesso si è trovato a mettere insieme i ragazzi dell’oratorio e gli attivisti di associazioni come Ya Basta e Labas. A raccontare la sua storia è Avvenire. “Sono qui – dice il giovane sacerdote – per vivere il Vangelo di Gesù accanto a questi ragazzi affamati di giustizia e operatori di pace. Sono qui per portare la vicinanza della Chiesa di Gesù a questi ragazzi che rischiano la loro stessa vita per salvare quella del prossimo, e ai migranti che casomai verranno salvati durante la missione”. Essere a bordo delle navi di soccorso “fa parte della nostra missione”, osserva don Gianni De Robertis, direttore della Fondazione Migrantes della Cei. “Nel volto dei migranti – aggiunge – noi vediamo il Cristo che ci viene incontro e non possiamo non essere lì dove questi fratelli ci tendono le braccia”. “Mi sento di benedire e incoraggiare le persone di buona volontà che sono su quella nave – dice l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice – ed è un bene che ci sia un sacerdote con loro, perché i valori del Vangelo e gli uomini di buona volontà si incontrano sempre”.
Una querela denuncia sulla direttiva del ministero degli Interni contro la nave Mare Jonio, per calunnia aggravata e diffamazione, è stata presentata da Mediterranea Saving Humans: lo ha annunciato l’armatore Alessandro Metz in conferenza stampa alla Camera. “La direttiva presuppone un reato che avremmo commesso di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, che supera 10 anni di pena e quindi la calunnia diventa aggravata – ha dichiarato -; diffamazione perché la direttiva è stata pubblicata sul sito del ministero. Salvini non scappi dal processo e vedremo se la sua direttiva è legittima”.
“E’ falso quanto si afferma nella direttiva, che la Mare Ionio ‘nell’ambito di un precedente intervento in acque di responsabilità Sar non italiana, non ha ottemperato alle istruzioni di coordinamento Sar delle autorità estere (libiche, ndr) legittimamente intitolate ai sensi della normativa internazionale'”, ha detto Metz, che ha presentato la denuncia alla Procura di Roma. “Come è falso che la Mare Ionio abbia ‘richiesto l’assegnazione del porto di sbarco alle autorità italiane in maniera strumentale, dirigendo la navigazione deliberatamente verso le coste italiane – ha proseguito Metz leggendo il testo della direttiva -, anche in assenza di ogni autorizzazione o presupposto di legge al riguardo, nonostante la consapevolezza del comandante (…) che non sussistessero i presupposti per investire le autorità italiane'”. Metz ritiene infine “calunniosa e falsa” l’accusa di aver voluto deliberatamente portare i migranti in Italia.
Intanto continuano i viaggi della speranza in mare. Venti migranti sono in pericolo in mare al largo della Libia su una piccola imbarcazione e hanno lanciato ieri pomeriggio un Sos, “e la responsabilità di salvarle è delle autorità maltesi e italiane”, ha dichiarato in conferenza stampa alla Camera Alessandra Sciurba, portavoce di Mediterranea, la cui nave Mare Jonio è salpata poco fa da Marsala diretta sul posto, “ma sarà lì solo tra 20 ore”.
Secondo quanto riferito in diretta Skype anche dal responsabile della missione, Giuseppe Caccia, “l’allerta per il salvataggio di queste 20 persone è stato diramato dalle autorità italiane”. “Non ci sono più notizie di questa imbarcazione dal tardo pomeriggio di ieri – ha detto la portavoce -. Il nostro capo missione ci ha detto che una nave commerciale italiana è nella zona e sta pattugliando” in cerca dei migranti alla deriva. L’Alto commissariato Onu per i rifugiati “ha diffidato tutti dal riportare i migranti in Libia, che non è un porto sicuro”, ha affermato Sciurba.