I carabinieri del comando provinciale di Trapani hanno perquisito il reparto di Oncologia dell’ospedale Sant’Antonio Abate alla ricerca del primo esame istologico effettuato da Matteo Messina Denaro, malato di tumore al colon.
Al vaglio la posizione del primario e di altri medici
Gli inquirenti stanno valutando la posizione del primario, Filippo Zerilli, che il giorno della perquisizione (avvenuta ieri mattina) era assente per malattia. Anche le posizioni di altri medici sono all’attenzione degli investigatori che vogliono comprendere se fossero a conoscenza della vera identità di Andrea Bonafede.
Il medico Tumbarello sospeso da loggia Grande Oriente Italia
Alfonso Tumbarello, 70 anni, medico di base di Campobello di Mazara, ora in pensione, iscritto nel registro degli indagati per aver curato Matteo Messina Denaro, è stato sospeso dalla loggia massonica ‘Grande Oriente d’Italia’ di cui faceva parte. La conferma è arrivata con una nota del gran maestro Stefano Bisi che ha annunciato la sospensione del medico “a tempo indeterminato da ogni attività massonica”.
Messina Denaro sottoposto a visita medica
Matteo Messina Denaro è stato sottoposto questa mattina ad una lunga visita medica nel penitenziario di massima sicurezza dell’Aquila. L’ex superlatitante in queste sue prime ore di detenzione al 41 bis si è dimostrato molto attivo e apparentemente sereno.
I camici bianchi di Messina Denaro
Lo studio di Zerilli sarebbe stato perquisito dai carabinieri che devono accertare se il medico fosse a conoscenza delle generalità del paziente. Nella lista dei possibili fiancheggiatori era finito anche un altro dottore: Alfonso Tumbarello, medico di base di Campobello di Mazara che aveva in cura sia il boss, alias Andrea Bonafede, sia il vero Bonafede.
Il possibile aiuto del mondo dei camici bianchi a Messina Denaro
Da subito gli investigatori hanno indagato sulla possibilità che il mondo dei camici bianchi abbia aiutato Matteo Messina Denaro. La Procura di Palermo, insieme ai carabinieri del Ros, stanno seguendo la “pista medica” nel territorio del boss, poiché Messina Denaro sta combattendo contro un tumore da alcuni anni e ha recentemente subito un’operazione e un ciclo di chemioterapia. Gli investigatori stanno concentrando le loro indagini sui medici che hanno assistito Messina Denaro e hanno acquisito materiale da almeno due ospedali. Inoltre, stanno indagando su alcuni medici di base sospettati di aver aiutato il boss a nascondersi sotto un’identità falsa.
Le indagini sui medici
Fino a questo momento gli investigatori hanno escluso eventuali contestazioni al personale o ai vertici della clinica palermitana in cui è stato catturato il boss. Diverso è il discorso per i medici che lo avrebbero aiutato nelle cure. Gli investigatori del Ros hanno iniziato a seguire il percorso clinico del boss, che si faceva chiamare Andrea Bonafede, e hanno acquisito materiale, come le cartelle del paziente e registri delle attività nelle sale operatorie, da almeno due ospedali: l’Abele Ajello di Mazara del Vallo, dove Messina Denaro sarebbe stato operato per un adenocarcinoma del colon, e l’ospedale di Trapani, nel reparto di Oncologia, arrivando a Zerilli e Tumbarello.
L’ordine dei medici: “Pronti a sospenderli”
“Apprendo dalla stampa che alcuni colleghi iscritti all’Ordine dei medici di Trapani risulterebbero coinvolti – afferma il presidente dell’Ordine dei medici di Trapani, Vito Barraco – nell’inchiesta relativa all’arresto del latitante Matteo Messina Denaro. Pur non avendo ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte delle Procure interessate, oggi stesso avvierò l’iter di accertamento di eventuali violazioni del codice deontologico da parte dei colleghi che risulterebbero coinvolti nell’inchiesta giudiziaria”. E aggiunge: “Farò partire le convocazioni per i medici che risulterebbero coinvolti nell’inchiesta e da qui a dieci giorni sarò io stesso ad ascoltarli, così come previsto dal nostro regolamento nazionale. Una volta redatto il verbale di audizione, lo stesso verrà poi trasmesso al Consiglio di disciplina dell’Ordine che deciderà sull’avvio o meno di un eventuale procedimento disciplinare. Per i reati più gravi il Consiglio di disciplina può anche procedere alla sospensione immediata dall’Ordine dei medici”.
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