“Anche i maestri devono essere al di sopra di ogni sospetto. La maestra Laura Bonafede, sospesa a Castelvetrano, non può educare i nostri ragazzi. La sua vicenda dovrà essere chiarita, ma una persona con quel ‘pedigree’ non può entrare in una classe e parlare di educazione e legalità”. Lo ha detto il presidente della commissione regionale antimafia, Antonello Cracolici, intervenendo ad Altofonte a una iniziativa promossa dall’amministrazione comunale insieme all’istituto comprensivo “Armaforte” per ricordare il piccolo Giuseppe Di Matteo, sequestrato e ucciso da cosa nostra per punire il padre che aveva iniziato a collaborare con la giustizia”. A dirlo il presidente della commissione antimafia dell’Ars, Antonello Cracolici.
Nella Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, il presidente ha ricordato che “I bambini qui presenti non erano nati quando nei processi i mafiosi venivano assolti, perché la mafia non esisteva neanche nei tribunali. Il principale nemico della Sicilia è l’indifferenza, che è persino peggiore della connivenza, che invece può essere perseguita penalmente. L’indifferenza ha consentito la diffusione della mafiosità, colpendo la dignità del popolo siciliano e producendo un”escalation di violenza. Per questo è importante l’impegno civile e per questo dobbiamo colpire e isolare i boss che per troppo tempo hanno goduto di un largo consenso sociale tra i cittadini. Per anni nel mondo i siciliani sono stati considerati figli della cultura mafiosa. Oggi dobbiamo riappropriarci di valori che sono nostri, non di cosa nostra – ha concluso Cracolici – rivendicare l’onorabilità è un gesto che ci deve appartenere, oggi e sempre”.
È stato dedicato al ricordo delle piccole sorelline Nadia e Caterina Nencioni, vittime innocenti della strage dei Georgofili, la manifestazione organizzata oggi presso la Scuola dell’infanzia di via Torino a Castelvetrano. Alle due bambine, anni addietro, è stato intitolato il Parco giochi della Scuola. Il plesso fa parte dell’istituto ‘Capuana-Pardò, lo stesso frequentato dalla docente Laura Bonafede, da ieri sospesa per dieci giorni perché indagata nell’indagine sulle rete dei fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro.