Una violenza cresciuta giorno dopo giorno dentro quelle quattro mura domestiche. Non solo fisica ma anche psicologica. Una donna di Mazara del Vallo, nel trapanese, ha avuto la forza di denunciare il marito ma anche quando aveva deciso di trasferirsi dai genitori ha continuato a subire vessazioni. Una spirale di violenza che era divenuta particolarmente pericolosa e che per questo ha spinto la Procura, in seguito alle indagini della polizia, ad emettere una misura cautelare nei confronti dell’uomo, un 41enne mazarese. Non potrà più avvicinarsi all’ex moglie.
È stata la polizia di Stato ad eseguire l’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla vittima a carico di un pregiudicato mazarese. Il provvedimento è stato notificato un paio di giorni fa dal personale della sezione anticrimine del commissariato di Mazara del Vallo, dando esecuzione ad un’ordinanza applicativa della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. L’uomo ha precedenti penali in materia di reati contro il patrimonio.
In particolare, a partire dallo scorso mese di maggio, il 41enne con più condotte di sistematica violenza fisica e psicologica vessava la propria moglie, mazarese anch’ella, procurandole lesioni personali ed un perdurante e grave stato di ansia e paura che la costringeva a mutare le proprie abitudini di vita e a trasferirsi presso l’abitazione dei genitori temendo per la propria incolumità fisica. La misura cautelare emessa dall’ufficio del giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Marsala ha origine da una denuncia presentata dalla stessa donna al commissariato di Mazara del Vallo alla fine del mese di agosto.
L’evolversi della situazione, attentamente seguita e cristallizzata da personale della sezione anticrimine del commissariato che ha avviato le indagini, ha consentito di far emergere un quadro indiziario di una certa gravità. L’attività dei poliziotti è stata tale da ottenere gli indizi sufficienti affinché l’autorità giudiziaria potesse emettere l’attuale dispositivo che vieta al soggetto di avvicinarsi ai luoghi solitamente frequentati dalla vittima. Inoltre il personale del commissariato che ha curato questo delicato e particolare intervento ha fornito sin da subito alla donna tutte le necessarie tutele ed informazioni per salvaguardare se stessa durante questa drammatica vicenda.