Duecento agenti della Squadre Mobili di Palermo e Trapani e dello Sco di Roma stanno effettuando perquisizione nella zona di Castelvetrano in provincia di Trapani, paese del boss latitante Matteo Messina Denaro.
L’operazione è coordinata dalla Dda di Palermo. Le perquisizioni sono in corso nelle abitazioni di una trentina di fiancheggiatori del capomafia tutti indagati dalla Dda.
Il blitz è coordinato dal procuratore capo di Palermo Francesco Lo Voi e l’aggiunto Paolo Guido.
Il blitz rientra in una nuova strategia di indagine senza più sovrapposizioni, ma condivisione dei risultati ottenuti con l’unico obiettivo di assicurare il latitante alla giustizia.
Queste perquisizioni in massa rientrano proprio in questa nuova modalità investigativa voluta dalla Dda.
Messina Denaro è latitante dall’estate del 1993, dopo gli attentati mafiosi a Roma, Firenze e Milano. Figlio del boss di Castelvetrano Francesco Messina Denaro, vicino ai corleonesi di Totò Riina, è l’ultimo padrino di Cosa nostra ricercato.
Negli ultimi anni gli inquirenti gli hanno fatto terra bruciata attorno a lui arrestando familiari – come la sorella Patrizia e il cognato Vincenzo Panicola – e decine di fiancheggiatori.
Col blitz di oggi si continua a colpire chi aiuta il boss nella latitanza: per gli indagati infatti si profila il reato di procurata inosservanza della pena aggravato dall’agevolazione mafiosa.
Gli agenti stanno perquisendo case, masserie, magazzini nel territorio di Castelvetrano e in comuni vicini.
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