Arrestata una seconda persona per l’omicidio di Antonino Titone, ucciso nel settembre scorso a Marsala, nel Trapanese, con diversi colpi in testa. In manette una donna, considerata complice dell’efferato delitto che sarebbe maturato per rancori personali ed a scopo anche di rapina.
La seconda ordinanza di custodia cautelare
Gli agenti della polizia di Stato e carabinieri hanno eseguito l’ordinanza di custodia in carcere, del gip di Marsala, nei confronti di Lara Scandaliato, 30enne marsalese. E’ accusata di omicidio e rapina ai danni di Antonino Titone, commessi a Marsala il 26 settembre dello scorso. Avrebbe agito in concorso con Giovanni Parrinello, già arrestato nelle ore immediate al delitto. La ricostruzione degli inquirenti si è basata su una rapina scaturita da questioni legate a un debito non pagato per una partita di droga.
La ricostruzione
Parrinello avrebbe ucciso la vittima colpendola ripetutamente alla testa, utilizzando un oggetto contundente modificato. Poi si sarebbe poi allontanato insieme alla Scandaliato, che sarebbe rimasta fuori dall’abitazione durante le fasi culminanti dell’omicidio. In base agli accertamenti degli investigatori, sarebbe entrata nell’abitazione rivestendo un ruolo attivo nel delitto. L’indagata rintracciata a Favignana, dove si trovava per ragioni lavorative. La donna rinchiusa nel carcere Pagliarelli di Palermo.
I testimoni
Parrinello venne visto da alcuni testimoni fuggire da casa della vittima. Inoltre aveva nascosto un piede di porco sporco di sangue nel pianerottolo di casa. Questa potrebbe essere l’arma del delitto. Il movente sarebbe un possibile debito che Titone non avrebbe onorato e questo ha scatenato l’ira del 39enne.
Indagine partita da un paventato furto
Tutto è cominciato quando gli agenti del commissariato di Marsala, giunti sul posto a seguito di una segnalazione di probabile furto in casa, avevano trovato il cadavere riverso a terra di Titone con vistose lesioni al capo. Era subito apparso chiaro che si trattasse di un omicidio. Attraverso un immediato raccordo investigativo tra il personale della polizia di Stato sulla scena del crimine e i militari dell’Arma si diramavano le ricerche di un uomo e una donna visti fuggire da alcuni testimoni dal luogo del delitto.
Descrizioni fondamentali
Grazie alla descrizione, i due venivano rintracciati dai carabinieri della sezione operativa di Marsala e condotti in caserma. I successivi accertamenti degli investigatori dell’Arma e della polizia, coordinati dalla Procura della Repubblica di Marsala, consentivano così di ritrovare, a circa due chilometri dal luogo dell’omicidio, in campagna, i vestiti verosimilmente utilizzati dai due, ancora sporchi di quelle che sembrano tracce ematiche.
Il possibile movente
In considerazione degli elementi raccolti si è proceduto alla misura precautelare dell’arresto nei confronti dell’uomo. Alla base del delitto un presunto debito non onorato, che avrebbe spinto il 39enne a colpire ripetutamente la vittima. Il presunto autore dell’aggressione sarebbe poi stato raggiunto successivamente dalla donna, con la quale avrebbe sottratto del denaro dall’abitazione della vittima. La posizione di quest’ultima da allora era al vaglio degli inquirenti e adesso è arrivata la misura cautelare.
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