Chiede un bel po’ di soldi a due commercianti in cambio di una “protezione”. Lo ha fatto con un tono intimidatorio, seppur non direttamente esplicito. Le stesse presunte vittime hanno raccontato tutto ai carabinieri che a conclusione delle indagini hanno accertato l’effettiva estorsione. In questo modo i militari dell’arma nel Trapanese, diretti dalla locale Procura di Marsala, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip. Il caso riguarda un parcheggiatore abusivo del luogo, sorvegliato speciale di pubblica sicurezza.
L’episodio si è verificato durante una manifestazione patrocinata dall’amministrazione comunale. L’indagato avrebbe richiesto a due commercianti una cospicua somma di denaro. In cambio gli avrebbe offerto un fantomatico servizio di guardiania, che sarebbe stato garantito dal sorvegliato speciale insieme ad altri millantati sodali.
La tempestiva denuncia delle vittime alla stazione carabinieri ha consentito agli inquirenti di raccogliere gravi indizi di colpevolezza. L’indagato è quindi accusato di una presunta “condotta estorsiva”. L’ordinanza emessa dal Gip qualifica infatti le minacce non esplicite che avrebbe posto in essere il parcheggiatore. Secondo quanto accertato dai militari dell’Arma le frasi pronunciate dall’arrestato “sarebbero state connotate da una fortissima carica intimidatoria, come costitutive della così detta estorsione ambientale”. E’ quindi scattato l’arresto da parte dei carabinieri. L’uomo, gravato da numerosi precedenti, sottoposto alla custodia cautelare in carcere in attesa della chiusura delle indagini preliminari e l’apertura del processo.
Recentemente altro arresto nel Siracusano per un estorsione ad un altro commerciante. I carabinieri della tenenza di Floridia hanno arrestato per tentata estorsione un pregiudicato 23enne, di Floridia, con il metodo del “cavallo di ritorno” nei confronti del titolare di un negozio di autoricambi. La vittima, alcuni giorni prima aveva denunciato ai militari un furto nel suo negozio di materiale informatico, tra cui un computer di ultima generazione per la ricerca e il dosaggio delle tinte di colore, del valore commerciale di circa 7 mila euro.
I carabinieri hanno avviato un’ indagine, costatando che sui social, il pregiudicato aveva chiesto “l’amicizia” alla vittima, seguita successivamente dalla pretesa di 150 euro per la restituzione del materiale informatico. Il 23enne ha inviato alcune fotografie a conferma della disponibilità del bene. L’attività svolta, ha consentito, di identificare l’autore dei messaggi e di rinvenire, a seguito di perquisizione, sia il computer, sia, il cellulare utilizzato per richiedere il denaro.