Squadra mobile di Trapani e carabinieri del Ros hanno arrestato un tunisino di 33 anni che era ricercato dal 9 gennaio 2019, in quanto ritenuto membro di un sodalizio criminale di matrice tunisina dedito al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina dalle coste africane a quelle siciliane. L’uomo, con l’ausilio della capitaneria di porto, è stato rintracciato a bordo di un natante a largo delle coste di Marsala insieme a 20 migranti connazionali che sono stati trasferiti al centro di prima accoglienza di Milo.
Il suo nome nell’operazione “Abiad”
Il ricercato internazionale era stato oggetto delle investigazioni condotte dai carabinieri del Ros nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata “Abiad” che aveva permesso di individuare i 15 componenti di un’organizzazione criminale che, dietro pagamento di un corrispettivo particolarmente elevato, organizzavano traversate di ristretti gruppi di cittadini tunisini, alcuni dei quali gravati da provvedimenti giudiziari, dalle coste della Tunisia a quelle trapanesi.
I soldi sporchi reinvestiti
La banda forniva ai migranti giunti in Italia anche supporto logistico e investiva i proventi delle loro azioni delittuose, tra cui un fiorente traffico di tabacchi lavorati esteri, in proprietà immobiliari e per l’acquisto di imbarcazioni per le illecite traversate. Nel corso delle indagini era emerso che uno degli esponenti di vertice del sodalizio avesse svolto, con l’ausilio dei social network, attività di istigazione e apologia del terrorismo.
“Importante risultato investigativo”
“La strettissima sinergia tra polizia e carabinieri a Trapani – si legge in una nota congiunta – ha consentito così di raggiungere questo importantissimo risultato operativo, assicurando alla giustizia il pericoloso catturando internazionale che, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale ‘Pietro Cerulli’ di Trapani a disposizione dell’autorità giudiziaria”.
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