Nuova scoperta archeologica marina in Sicilia e in particolare a cavallo fra le province di Palermo e Trapani. Il mare di Sicilia restituisce continuamente tesori come ben sapeva Sebastiano Tusa fondatore di quel dipartimento regionale che oggi continua le ricerche e continua a far scoperte
Recuperato dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, nelle acque della tonnara del Secco a San Vito lo Capo (Tp), un grande bacile di ceramica. Ulteriori studi ne chiariranno la datazione, che sarebbe da collocarsi fra epoca greca e romana.
Il reperto, recuperato quasi intatto, era stato localizzato dall’istruttore subacqueo Marcello Basile che ne aveva dato notizia al funzionario della Soprintendenza del Mare, Pietro Selvaggio. E così, dopo aver avvisato i Carabinieri e la Polizia Municipale di San Vito lo Capo, i sub Marcello Basile e Andrea Mineo, con la presenza in immersione del Soprintendente del Mare Ferdinando Maurici, hanno proceduto al recupero, con l’assistenza in barca di Carla Rigoli.
“Il nostro mare – sottolinea l’assessore Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà – continua a restituire interessanti reperti archeologici, che testimoniano la ricchezza storico culturale della Sicilia. Un patrimonio immenso, che vede la Soprintendenza del Mare costantemente impegnata con azioni di individuazione, interventi di recupero e una capillare e incessante attivita di valorizzazione”.
E non è certamente un caso se la Sicilia, in questi giorni, diventa anche la patria dei futuri archjeologi. Tirocini formativi e stage presso le soprintendenze, i parchi archeologici regionali e i musei per consolidare la formazione dei giovani archeologi ed attivare progetti di ricerca in un ambito di studio caratterizzato da alta competenza scientifica e da innovazione metodologica. In questa ottica è stato sottoscritto un accordo quadro per rinsaldare la collaborazione per l’approfondimento dei programmi di ricerca in materia di valorizzazione del patrimonio archeologico regionale. Il patto sancito tra l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, e il rettore dell’università degli studi di Catania, Francesco Priolo, per la scuola di specializzazione in Beni archeologici diretta da Daniele Malfitana nell’ambito del Dipartimento di Scienze umanistiche.