Intervista allo chef

Luciano di Marco, da Masterchef a Castellammare del Golfo, “brindiamo Addakuosa!”

Ne ha fatta di strada Lucianeddu, al secolo Luciano Di Marco, per il quale, vista la sua imponenza, non solo fisica ma anche e soprattutto della sua arte culinaria, sarebbe più adatto un superlativo. Stiamo parlando di uno degli ex concorrenti di Masterchef che gli appassionati del talent culinario più famoso d’Italia ricorderanno bene per la sua simpatia (oltre che per la sua bravura). Il concorrente palermitano, infatti, dopo l’esperienza all’interno del famoso talent gastronomico ha, finalmente, aperto, lo scorso primo maggio il suo ristorante sul Lungomare Playa a Castellammare del Golfo, nel Trapanese. Noi lo abbiamo incontrato ed ecco cosa ci ha raccontato.

Chi è Luciano Di Marco

Diventato volto noto della tv dopo avere partecipato alla nona edizione del talent culinario più famoso d’Italia, l’ingegnere palermitano 55enne ha abbandonato la sua professione per dedicarsi con tutto sé stesso alla cucina che è la sua più grande passione. Il suo Addakuosa mare è un luogo ameno in cui alla bellezza della splendida vista sulla spiaggia di Castellammare del Golfo, si unisce l’accoglienza degli arredi sobri e raffinati. Così Addakuosa è diventato oggi un marchio registrato che rappresenta l’ex concorrente di Masterchef in tutte le sue apparizioni gastronomiche – e non sono poche – anche sui social dove ha la rubrica Una ricetta in 30 secondi in cui spesso è affiancato dalla mamma novantenne che interviene con i suoi preziosi consigli.

In questa avventura Luciano ha avuto l’appoggio della famiglia infatti le due figlie Sara e Sofia si occuperanno della parte gestionale e amministrativa. In sala uno staff giovane e professionale fa la differenza insieme ad una carta dei vini ampia composta in prevalenza da etichette di aziende locali. In brigata il sous chef Domenico Francoforte rappresenta una preziosa risorsa per Chef Di Marco, oltre che per la sua preparazione tecnica, anche per la passione per la coltivazione di erbe gastronomiche, come la portulaca o i germogli di ravanello, solo per citarne alcuni, che rappresentano il fiore all’occhiello di ogni piatto in menù.

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“Questo luogo mi ha rapito il cuore perché mi consente di cucinare sentendo il rumore del mare che per uno chef come me, fortemente legato alle radici della mia terra, rappresenta un’inesauribile fonte di ispirazione. Questo per me rappresenta il coronamento di un sogno nel cassetto in cui la vista mare è il valore aggiunto che lo rende ancora più prezioso”.

E come poteva chiamarsi se non Addakuosa? Il motto, diventato un vero e proprio tormentone durante le puntate di Masterchef che è stato anche il nome del piatto che ha fatto vincere la prima mistery box a Chef Di Marco, rappresenta un augurio, una cosa bella successa nella vita e alla quale vale la pena brindare – ci racconta Lucianeddu e continua – Da Masterchef ho imparato l’abnegazione e il sacrificio nel perseguire i miei obiettivi e sono diventato una specie di ‘circense’ della gastronomia: provo tante volte un piatto fino a quando non mi riesce al meglio proprio come fanno gli acrobati del circo con i loro numeri”. E quando gli chiediamo quali siano i suoi progetti futuri ci risponde: “Mi piacerebbe aprire anche una sede a Palermo per essere ancora più facilmente raggiungibile e diventare un punto fermo dell’offerta gastronomica della mia città. Anche lì non vedo l’ora di alzare in alto i calici e brindare ‘Addakuosa!'”.

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Diamo un’occhiata al menù di Addakuosa mare

Dal primo giugno è possibile degustare le delizie dello chef anche la sera. In menù, tre percorsi degustazione, di carne, pesce e, ultima novità, vegetariano/ vegano. “Se a pranzo la proposta è più leggera e semplice come pokè o sushi siciliano o la pasta con le cozze o vongole. La sera si potrà scegliere uno dei tre menu proposti in cui sarà possibile trovare i piatti creati durante il talent come il turbante di spatola o il raviolo liquido con polpo e vongole e poi il menu vegetariano e quello di carne”. Tra le proposte veg da non perdere la millefoglie di zucchine con crema di “capuliato” di pomodoro secco e pesto di mandorle e il risotto alle melanzane affumicate con crumble salato, funghi etnei ed erbette spontanee.

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