Trapani

L’invasione del granchio blu in Sicilia, allarme allo Stagnone di Marsala

Allarme granchio blu in Sicilia. Invaso soprattutto lo Stagnone di Marsala, dove nei scorsi giorni una bimba è stata colpita da una delle chele, provocandole ben otto punti di sutura. Si tratta di una razza estremamente aggressiva.

Il granchio blu – scientificamente Callinectes sapidus che qualcuno chiama anche granchio reale – è una delle grandi minacce di questa già difficile estate, tormentata da una grande incertezza meteorologica. Si tratta di una specie aliena, come vengono chiamate con una certa enfasi tutte quelle non autoctone, originaria dell’Atlantico del Nord che negli ultimi anni ha trovato casa nel Mediterraneo, probabilmente con larve trasportate dalle navi.

Colpa del riscaldamento globale

Il riscaldamento delle acque dovuto al cambiamento climatico ha creato le condizioni ideali per la sua diffusione che sta mettendo a rischio alcune specie autoctone, come le vongole di cui è ghiotti, con ingenti danni al comparto della pesca ma anche all’ecosistema e alla biodiversità delle nostre coste.

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L’intervento del consiglio dei ministri

Al punto che il Governo ha deciso di intervenire con una norma ad hoc nel decreto Omnibus del Consiglio dei Ministri, l’ultimo prima della pausa estiva, in cui si parla anche di misure contro il caro-voli in Sardegna e Sicilia, regolamentazione delle licenze dei taxi, fondi a sostegno del turismo nella Sicilia colpita dagli incendi. Anche l’agroalimentare è interessato, proprio con misure a contrasto (tra l’altro) dei granchi blu.

Al fine di contenere il fenomeno della diffusione della specie granchio blu (Callinectes sapidus) e di impedire l’aggravamento dei danni inferti all’economia del settore ittico, a decorrere dal 1° agosto 2023 è autorizzata la spesa di 2,9 milioni di euro a favore dei consorzi e delle imprese di acquacoltura che provvedono alla cattura ed allo smaltimento della predetta specie, a valere sull’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 346, della legge 11 dicembre 2016, n. 232. Con decreto del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste sono individuate le aree geografiche colpite dall’emergenza, i beneficiari, le modalità di presentazione delle domande, i costi ammissibili ed i criteri di riparto.

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