Trattenuti in Libia da 108 giorni, potranno adesso riabbracciare le loro famiglie. Grande gioia in Sicilia, e non solo, per i 18 marittimi di Mazara del Vallo, la cui liberazione è vicina.
“Siamo a una conclusione positiva. Il rilascio oramai è imminente”. E’ quanto afferma l’avvocato Carola Matta, legale di riferimento dell’armatore. L’avvocato è in contatto con un collega libico che ha seguito l’intera pratica.
Rosetta Incargiola, mamma di Pietro Marrone, uno dei pescatori siciliani fermati a Bengasi non riesce, giustamente, a trattenere l’emozione: “Stamattina questa notizia mi ha fatto rinascere – dice – dopo tre mesi bui e di disperazione. Non vedo l’ora di riabbracciare mio figlio”.
Su quanto sta accadendo interviene anche Marco Marrone, l’armatore del Medinea, uno dei due pescherecci sequestrati lo scorso 1 settembre. “E’ un’emozione indescrivibile, piango da quando ho avuto notizia.”
Grande soddisfazione per l’esito positivo della vicenda anche nel mondo politico ed istituzionale.
“Dopo più di 100 giorni di sequestro in Libia, 18 pescatori italiani tornano a casa. I senatori del Pd, pochi giorni fa, avevano presentato una mozione proprio per chiedere al governo di muoversi per ottenere l’immediata liberazione. E’ quello che sta avvenendo, e noi esprimiamo la nostra felicità”. Lo affermano il capogruppo Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci ed i senatori ALessandro Alfieri, capogruppo in commissione Esteri, ed Alan Ferrari segretario d’aula.
“Avevamo chiesto più volte la liberazione dei 18 pescatori sequestrati in Libia, pare sia giunto il momento. Vorremmo capire se la presenza del presidente del Consiglio Conte e del ministro Di Maio, in viaggio verso la Libia, non abbia comportato accordi politici su eventuali impegni assunti dall’Italia nel Mediterraneo e sui flussi migratori. Perciò chiediamo chiarezza su questa vicenda”. L’ha chiesto, in Aula, il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri interrompendo la discussione sulle pregiudiziali al decreto sicurezza.
Anche Davide Faraone, presidente dei senatori di Italia Viva, è intervenuto in Aula: “Finalmente liberi dopo un incubo durato più di 108 giorni. In questi lunghi mesi – ha detto – non abbiamo mai smesso di seguire questo caso e pochi giorni fa avevamo ottenuto un aiuto concreto alle loro famiglie. Siamo molto felici che possano trascorrere il Natale accanto ai loro cari. Grazie al governo e al Parlamento per l’azione svolta in questi mesi”
Su Twitter, il vicepresidente di Fi, Antonio Tajani scrive: “Dopo oltre 100 giorni di prigionia i pescatori di Mazara del Vallo sono liberi. Grazie al lavoro dell’intelligence, alle pressioni dell’opinione pubblica e della politica (a partire da Forza Italia) le famiglie dei sequestrati passeranno un Natale sereno”.
Grande commozione anche per monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo che dichiara: “Siamo felicissimi di questa notizia. E’ tanto più bella quanto inaspettata. Tre mesi vissuti insieme ai familiari ci avevano resi scettici, ma ora l’incubo è finito. Aspettiamo di trascorrere queste ore di attesa per riabbracciarli. E’ il più bel regalo di Natale per le famiglie: la gioia è tutta loro, ma anche nostra”.
Matteo Salvini, leader della Lega, va con i piedi di piombo e si mostra critico.
Nel suo intervento in Aula al Senato fa una premessa: “Se così sarà, questa è una giornata di festa per tutti, senza divisioni partitiche”.
E ancora: “Certe cose prima di fanno e poi si annunciano”.
Il senatore spiega: “Questo tipo di operazione, in cui serve estrema cautela e riservatezza, non è stata portata avanti da una parte politica, ma dai servizi di intelligence che vigilano sul nostro Paese e la mia seppur breve esperienza nel governo mi insegna che queste operazioni si annunciano a pescatori rientrati in Italia. Non vorrei e Dio non voglia, per rispetto delle famiglie dei pescatori che non sono solo italiane (sulle nostre navi l’integrazione è realtà), che la smania comunicativa di qualcuno che decide cosa deve dire o no il presidente del Consiglio, e il riferimento a Casalino è voluto, metta a rischio un’operazione così delicata”.
Conclude poi: “Se l’operazione andrà a buon fine è squallido, vergognoso e irrispettoso che sui giornali si legga che oggetto della verifica del rimpasto di governo siano le nomine dei vertici dei servizi di sicurezza. Viva i nostri pescatori e chi lavora in silenzio senza danneggiare gli sforzi altrui”.
Intanto, sono riuniti nella sala dell’aula consiliare del Comune di Mazara del Vallo familiari, amici, colleghi e conoscenti dei 18 pescatori fermati in Libia a Bengasi. Con loro anche il sindaco Salvatore Quinci. C’è molto ottimismo sul loro possibile imminente rilascio e rientro in Italia. Ma aspettano freneticamente la notizia ufficiale e, soprattutto, quella della loro partenza dalla Libia per l’Italia.
Il sindaco Quinci spiega: “Abbiamo ricevuto notizia da Bengasi di un’attività frenetica nella zona del porto. Siamo in attesa trepidante, finalmente un po’ di ottimismo dopo mesi da incubo. A minuti attendo conferme da parte del Governo dell’avvenuta liberazione”.
Il primo cittadino riferisce ancora in merito alle notizie provenienti da Bengasi: “I pescatori hanno già parlato con i loro familiari e sono a bordo dei due loro pescherecci Antartide e Medinea. Anche i loro colleghi musulmani dopo mesi sono riusciti a scambiare qualche battuta con i familiari”.
“Oggi è il giorno della felicità per la liberazione dei nostri pescatori detenuti in Libia. Voglio esprimere il mio ringraziamento al governo italiano rappresentato dal primo ministro Giuseppe Conte e dal ministro per gli Affari Esteri Luigi Di Maio. Un plauso alla nostra intelligence per il lavoro delicato che hanno svolto, un abbraccio sincero alle famiglie dei nostri pescatori mazaresi e a tutti gli operatori del comparto”. A dichiararlo è l’europarlamentare siciliano Ignazio Corrao.
“La liberazione dei pescatori di Mazara del Vallo, dopo oltre 100 giorni di sequestro in Libia, è il più bel regalo di Natale che il ministro Luigi Di Maio e il governo Conte potessero fare a loro e alle loro famiglie, strappandoli alla profonda angoscia che li ha accompagnati durante questi mesi. Esprimiamo la nostra grandissima soddisfazione per la bellissima notizia e ringraziamo il presidente del Consiglio Conte, e in particolare il ministro Luigi di Maio, che, assieme allo staff della Farnesina, in questi 3 mesi ha tessuto con perizia la preziosissima tela che ha portato alla riuscita dell’operazione”. Lo affermano i deputati del M5S all’Ars.
“108 giorni di sequestro, lontani da casa e dagli affetti, senza avere commesso alcun reato. La notizia della liberazione degli equipaggi dei pescherecci Antartide e Medinea mi riempie di gioia”. Così in una nota l’eurodeputato S&D e vicepresidente della Commissione LIBE, Pietro Bartolo.
“Questo dimostra – prosegue Bartolo – che il governo non si è dimenticato dei nostri pescatori e che, nonostante una pandemia in atto e la trattativa portata avanti con l’Europa sul piano degli aiuti, è riuscito a mettere in salvo i suoi cittadini sotto sequestro. Adesso non è il tempo delle sterili polemiche, è solo un giorno bellissimo per i pescatori e le loro famiglie”.