A pochi giorni dalla riapertura ufficiale dopo il lockdown dell’aeroporto di Trapani Birgi, la compagnia aerea Alitalia, attraverso una call conference con la dirigenza di Airgest, società di gestione dello scalo, ha improvvisamente e unilateralmente comunicato di cancellare da luglio le proprie rotte, quotidiane, da Trapani Birgi verso Roma Fiumicino e Milano Linate, nonostante i biglietti già venduti. E, inoltre, Alitalia ad oggi non ha mai firmato il contratto con il comune di Marsala che le avrebbe garantito, in modo di rapido e diretto, oltre 600 mila euro grazie alla legge regionale 24/2016.
“Non siamo in grado di guadagnarci e allora andiamo via. Con queste poche parole ci hanno liquidati – denuncia il presidente di Airgest, Salvatore Ombra -. L’incontro con cui ci hanno annunciato il sostanziale abbandono è durato pochi minuti e si è svolto alla presenza di Andrea Benassi, revenue management di Alitalia e Gianluigi Lo Giudice, vice presidente Ground Operation”.
La notizia della fuga di Alitalia da Trapani, giunge dopo alcuni interventi polemici del presidente di Airgest, Salvatore Ombra che aveva sostenuto che le politiche del governo nazionale a vantaggio della cosiddetta compagnia di bandiera avrebbero messo in fuga le low cost e fatto schizzare in alto il prezzo dei biglietti. “Non voglio pensare che sia una vendetta – afferma Ombra – ma la tempistica è sospetta ed è fuori da ogni logica. La compagnia Alitalia così ampiamente sostenuta dallo Stato non può, riteniamo, abbandonare senza conseguenze un aeroporto e il suo territorio”.
L’appello alla stampa, alla politica e al tessuto produttivo. Mercoledì 17 giugno la mobilitazione del territorio
A questo punto – afferma Salvatore Ombra – ogni nostro tentativo di rilanciare l’aeroporto sembra essere vittima di politiche contrarie che non trovano spiegazioni. Lanciamo un appello al territorio, alla stampa, a tutto il personale politico locale, regionale e nazionale ma anche alle categorie produttive e agli operatori del turismo a scendere in piazza e manifestare affinché questo omicidio non si compia. Chiediamo, innanzitutto, un intervento forte del presidente della Regione, Nello Musumeci, per bloccare questa decisione insana».
“Programmeremo iniziative di protesta fino a che Alitalia non farà un passo indietro e mercoledì 17 giugno ci sarà un’adunanza popolare all’aeroporto Vincenzo Florio. Tutti i trapanesi stanchi di subire possono venire in aeroporto, dove ci sono le giuste distanze, per farsi sentire e dire basta al soffocamento della nostra economia e della nostra terra”.
“Sono molto preoccupato per l’allarme lanciato dalla società di gestione dell’aeroporto di Trapani in merito al paventato addio da parte di Alitalia. Siamo di fronte a una situazione che richiede un intervento deciso per tutelare di un aeroporto che rappresenta uno dei tasselli fondamentali da cui ripartire per ogni ipotesi di rilancio economico”. Lo dice il sindaco di Salemi, Domenico Venuti, che è anche candidato alla segreteria provinciale del Partito democratico, esprimendo “forte timore per il futuro” dell’aeroporto di Trapani. “Bisogna intervenire in fretta – aggiunge Venuti – e portare il problema su un tavolo che veda insieme le istituzioni a tutti i livelli per cercare di risolvere una questione annosa. L’aeroporto e l’intero territorio della provincia di Trapani – conclude il sindaco di Salemi – meritano rispetto e soprattutto una prospettiva di stabilità dopo troppi anni trascorsi nell’incertezza”.
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