Prima vittima in Sicilia del così detto virus delle zanzare. Un allarme scoppiato ancor prima della pandemia e proseguito anche durante il periodo pandemico ma che è rimasto sotto traccia per gli scarsi scambi commerciali con l’area del mondo in cui è comparso e poi per effetto della riduzione drastica degli spostamenti dovuta all’allarme pandemico
E’ deceduto all’ospedale Sant’Antonio abate di Trapani un uomo di 73 anni, di Marsala, ricoverato a metà agosto dopo essere stato contagiato dal virus delle zanzare West Nile. Per lui non c’è stato nulla da fare, nonostante i medici avessero subito intuito si trattasse di “Febbre del Nilo”, poi confermata dalle analisi. A Ferragosto, l’uomo, che non aveva particolari patologie, è stato ricoverato per un’insufficienza respiratoria. Poi, le sue condizioni si sono aggravate ed è finito in terapia intensiva.
E’ il primo decesso per West Nile in Sicilia. L’uomo abitava in contrada Cutusio, borgata del versante nord di Marsala. In queste settimane, dopo aver rilevato il caso, l’Asp di Trapani ha disposto controlli sugli allevamenti che insistono nel raggio di tre chilometri dall’abitazione dell’uomo. Sono risultati positivi al virus due cavalli e un cane. C’è un altro caso sospetto su un cavallo ad Alcamo, sempre nel Trapanese.
“La sorveglianza epidemiologica sugli allevamenti domestici nel territorio di Marsala e le relative analisi dell’Istituto Zooprofilattico di Palermo – si legge in una nota dell’azienda sanitaria Trapanese – ha riscontrato la presenza di positività anticorpale al virus West niles su più animali: al momento due cavalli, un cane domestico e un avicolo rurale”.
“I campioni, così come previsto dalle linee guida, saranno sottoposti ad ulteriore conferma presso il laboratorio di riferimento nazionale. Solo dopo potrà essere confermata la presenza di un focolaio epidemico nella zona del marsalese già sotto sorveglianza”.