Pesce senza tracciabilità e carenze igieniche, scattano salate multe nel Trapanese nei confronti di attività commerciali. In alcuni casi il prodotto ittico era privo della documentazione che attestate la sua provenienza. In altri casi riscontrate problematiche di tipo strutturale. Nel mirino un ristorante, due stabilimenti balneari e un panificio. In totale quasi un centinaio di chili di pesce sequestrati e quasi 4 mila euro di sanzioni amministrative elevate per varie infrazioni di tipo amministrativo.
L’intervento dei carabinieri del Nas, nucleo antisofisticazione e sanità di Palermo, coadiuvati dai colleghi della stazione carabinieri di Favignana. Ad essere messi in atto dei controlli ad alcune attività commerciali insistenti sulle isole minori nel Trapanese. Effettuare una serie di ispezioni igienico-sanitarie, nell’ambito del più ampio progetto nazionale denominato “Estate tranquilla 2023”. Nello specifico fari puntati su Favignana e Marettimo.
A margine di questi controlli predisposto il sequestro amministrativo di 28 chili di prodotti ittici del valore di circa 500 euro. Erano tutti privi dell’obbligatoria tracciabilità. Il sequestro ha riguardato un noto ristorante dell’isola di Marettimo. Nei confronti del titolare è scattata una sanzione amministrativa del valore di 1.500 euro. Nello stesso contesto operativo venivano sanzionati anche i titolari di due stabilimenti balneari a Favignana. Entrambi per aver rispettivamente preparato e commercializzato degli alimenti e prodotti ittici, destinati alla somministrazione senza che fosse stata attuata correttamente la loro tracciabilità. Sapere l’origine del prodotto va a garantire la sicurezza della filiera alimentare. Il sequestro ha riguardato 60 chili di pescato per un valore di circa 1.200 euro.
In ultimo sottoposto a controllo anche un panificio di Favignana. Il titolare, secondo i carabinieri, non avrebbe rispettato i requisiti generali in materia di igiene. Riscontrate inoltre inadeguatezze strutturali nel laboratorio di produzione. Per questo motivo elevata una sanzione amministrativa di mille euro