E’ morto la notte scorsa a Favignana Gioacchino Cataldo, l’ultimo ràis della mattanza. Nato 76 anni fa sull’isola delle Egadi, Cataldo per oltre 30 anni è stato l’anima della tonnara, ricoprendo per 11 anni il ruolo di “rais”, capo, fino al 2007, anno dell’ultima mattanza.
Nel 2003, invece, era stato riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio culturale. Profondo conoscitore del mare e in particolare della pesca del tonno tramite l’utilizzo di tonnare fisse di derivazione araba di tradizione millenaria, Cataldo ha svolto un importante ruolo di divulgazione delle tradizioni e dei segreti legati al mare.
Uomo dalla mole imponente, era alto quasi 2 metri per 130 kg, si è ritagliato negli anni, in coppia col vice-rais Clemente Ventrone, il ruolo di testimonial della mattanza comparendo nelle cartoline e nelle foto più famose della mattanza, nell’atto di arpionare e tirare su a braccia enormi tonni schivando i colpi della coda dei pesci.
Nel 2006 è stato inserito tra i “Tesori Umani Viventi” del Registro Eredità Immateriali della Sicilia, un documento predisposto dalla Regione Siciliana per preservare le ricchezze immateriali dell’isola, e per questo è spesso citato come un uomo “Patrimonio culturale”.
È stato ospitato spesso in televisione per raccontare la storia della mattanza e i prodotti tipici ricavati dal tonno ed è citato come fonte in diversi libri sulle tradizioni della pesca del tonno, sia di ricette di cucina mediterranea.
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