L’immigrazione risorsa preziosa per l’occupazione che può contribuire al dinamismo sociale ed economico in Italia, favorendo lo scambio culturale, l’arricchimento delle comunità locali e una crescita economica sostenibile.
Ma come supportare processi di integrazione e di inclusione degli immigrati, garantendo condizioni di vita e di lavoro dignitose, l’accesso ai percorsi di istruzione e formazione e alle opportunità di sviluppo professionale? Se ne è discusso alla tavola rotonda dalla Fisascat Cisl promossa ad Erice (Trapani) in Sicilia, luogo simbolo di integrazione e accoglienza dei migranti, nell’ambito della giornata conclusiva della X edizione del Campo Scuola riservato agli under 35 della federazione cislina.
“Europa, Lavoro, Immigrazione” il leitmotiv del dibattito, moderato da Manlio Viola, Direttore di Blog Sicilia, con la partecipazione di Wanda Ferro, Sottosegretario di Stato all’Interno, di Yoga Patti, dell’EURAC Research Istituto sui diritti delle minoranze, di Salvatore Mazzeo, Presidente del Comitato della Croce Rossa Italiana di Trapani, di Sebastiano Cappuccio, Segretario Generale USR Cisl Sicilia e di Davide Guarini, Segretario Generale Fisascat Cisl. Conclusioni affidate a Luigi Sbarra, Segretario Generale Cisl.
Il convegno ha preso le mosse dal documento stilato dai corsisti del X Campo Scuola Fisascat Cisl “Una riflessione sull’immigrazione dal Campo Scuola Fisascat”, sulle proposte per affrontare il fenomeno dell’immigrazione: innanzitutto “l’accoglienza”, con la previsione di “un sistema dei fondi” e il potenziamento di quelli esistenti, seguita dalla “ridistribuzione equa e vincolata del peso migratorio” e dalla creazione di “una carta di soggiorno europea valida in tutti gli stati membri, come avvenuto per l’emergenza ucraina, che agevoli l’accesso e l’uso degli strumenti per renderli concretamente cittadini del nuovo paese”. Non solo. “Anche ricorrendo alla contrattazione collettiva, il sindacato deve dare supporto agli immigrati affinché vengano loro riconosciuti i titoli di studio acquisiti all’estero, con la previsione di corsi integrativi organizzati con il supporto di azienda e sindacato”. E ancora, attraverso la rete degli Enti Cisl “facilitare l’accesso alle quote del Decreto Flussi” e “prevedere nei Ccnl il sostegno all’assunzione dei migranti” anche “attraverso la bilateralità”, con la promozione della “formazione come strumento di integrazione lavorativa e sociale”.
A seguire la toccante testimonianza di Sabah Ben Siar, giunta in Sicilia dal Marocco su un barcone nel 2009, oggi attivista sindacale della Fisascat Cisl e dell’Anolf, impegnata nel ruolo di mediatrice culturale e linguistica nel settore del lavoro domestico. Wanda Ferro, in videocollegamento dal Ministero dell’Interno, ha illustrato le previsioni del Decreto Cutro, sottolineando che «l’obiettivo del Governo è contenere i flussi e contrastare gli ingressi illegali e il traffico degli esseri umani. Le norme introdotte perseguono in maniera determinante i trafficanti e restringono quel regime di protezione speciale che, di fatto, si era allargata in modo indiscriminato e che ha rappresentato una sanatoria per migliaia di clandestini, per i quali non è stata data la prospettiva di una reale e dignitosa possibilità di integrazione». «Il Governo – ha chiosato il Sottosegretario di Stato all’Interno – continua ad affermare il principio che si entra in modo legale con una gestione controllata dei flussi migratori». «In Italia – ha aggiunto – ci sono dai 300mila ai 500 mila posti di lavoro disponibili da gestire con la gestione dei flussi, anche attraverso i corridoi umanitari. Il nostro Paese ha bisogno di una immigrazione legale in agricoltura, nel turismo e nella manifattura, nella logistica e nei servizi, come nel settore della cura della casa e delle persone». «Puntiamo ad avere una immigrazione qualificata, sollecitata dal mondo delle imprese, non manovalanza da sfruttare e schiavi nelle mani del caporalato – ha concluso – E’ urgente anche conciliare l’accoglienza e l’integrazione dei migranti con la necessità di sicurezza dei territori».
Il contributo di Yoga Patti si è incentrato sull’approccio umanistico dell’inclusione dei migranti e sui rischi e sulle sfide che sorgono quando culture diverse di incontrano, per “trasformare i punti di vista in ponti di vista”. Riflettori accesi anche sui fattori chiave per garantire l’inclusione efficace degli immigrati e dei richiedenti asilo a livello europeo in termini di integrazione, convivenza pacifica e di accesso a istruzione, occupazione e servizi essenziali, nel rispetto dell’Art. 2 del Trattato Unico Europeo.
Salvatore Mazzeo ha illustrato il ruolo della CRI di Trapani nella gestione dei migranti, dai servizi di prima accoglienza e di assistenza sanitaria forniti dai soccorritori e dai volontari sulla terra ferma, fino al servizio di ricongiungimento familiare e di assistenza ai minori. Il focus sull’esperienza del Campo di assistenza per lavoratori stagionali agricoli a Campobello di Mazara, comune della provincia di Trapani, inizialmente un accampamento spontaneo con problemi igienico-sanitari, oggi bonificato con l’installazione di servizi emergenziali e di assistenza sanitaria e alloggiativa, anche con l’utilizzo di strutture confiscate alla mafia e di moduli abitativi forniti da Unhcr. Inoltre la collaborazione stimolata dalla Prefettura e dal Comune di Campobello di Mazzara con le federazioni sindacali di categoria, ha consentito l’insediamento di uno sportello dell’Ufficio del Lavoro, dove gli immigrati possono stipulare con i datori di lavoro i contratti di lavoro; una iniziativa che ha reso possibile la regolarizzazione della quasi totalità dei lavoratori immigrati ospitati nel campo, fino a 400 migranti nei periodi di picco.
Salvatore Cappuccio ha sottolineato “il valore dell’inclusione sociale dell’integrazione culturale nella storia siciliana” e ha ribadito “l’impegno del sindacato volto al contrasto del lavoro irregolare e al fenomeno del caporalato”. Il sindacalista ha poi sollecitato l’utilizzo dei «94 milioni di euro del programma Goal per la Sicilia che prevedono percorsi di inclusione sociale» ed ha auspicato «il massimo impegno per non sprecare l’opportunità dei fondi del PNRR».
Davide Guarini ha analizzato le proiezioni e le implicazioni dell’apporto del lavoro immigrato nei settori del terziario di mercato in Italia, dove “l’immigrazione può svolgere un ruolo chiave del bilanciare la carenza di manodopera causata dall’invecchiamento demografico”. “Già oggi – ha aggiunto il sindacalista – i lavoratori immigrati sostengono l’attività delle imprese nel nostro Paese. Gli immigrati sono oltre il 13% di tutti gli imprenditori attivi e rappresentano circa il 15/20% dei lavoratori nel settore del commercio, circa il 25% nel settore turistico e ricettivo ed oltre il 70% nel settore del lavoro domestico colf e badanti e più del 20% nei servizi di cura».«Per quanto ci riguarda – ha evidenziato Guarini – riconosciamo i lavoratori immigrati come parte integrante della nostra società e della nostra organizzazione sindacale. Il dato associativo dei lavoratori migranti alla Fisascat Cisl è significativo: ben il 23,5% dei nostri iscritti risulta essere nato all’estero e il 68% è rappresentato da donne. Dati che orientato il nostro agire sindacale e la contrattazione, fondamentale supportare i processi di integrazione e di inclusione, svolgendo in taluni casi un ruolo attivo nell’inserimento lavorativo». «Come sindacato – ha concluso – abbiamo anche un altro obiettivo: velocizzare l’iter burocratico sull’acquisizione della cittadinanza italiana, perché lo status di immigrato deve durare il minimo per consentire una vera inclusione e integrazione”.
Per Luigi Sbarra “la questione migranti non può che essere una questione europea non dei singoli stati. Bisogna lavorare per superare in modo solidale il Trattato di Dublino, riuscendo a definire una nuova risposta strutturale dei flussi migratori”. “C’è ancora molta strada da fare prima di riuscire a definire una nuova risposta strutturale dei flussi migratori” ha aggiunto Sbarra, ribadendo che “finché ci saranno paesi africani e asiatici dove la maggior parte delle persone non riesce a vivere un’esistenza dignitosa, finché ci saranno conflitti e crisi come in Siria, Afghanistan o la stessa Ucraina, si continuerà a partire per sperare in un futuro migliore”. Ecco perché per la Cisl bisogna uscire dalla propaganda della logica emergenziale ed avviare “un sistema comune europeo che garantisca accoglienza, sicurezza, integrazione, con canali di ingresso regolari che permettano alle imprese di disporre del necessario fabbisogno di lavoratori stranieri”. Per il numero uno di via Po “serve un nuovo modello di sviluppo dal volto umano per contrastare il lavoro povero, definire percorsi di riqualificazione e innalzamento delle competenze dei lavoratori, costruire un sistema di tutele universali che assicurino protezione e promozione». Il segretario generale della Cisl è poi tornato a promuovere la proposta di legge di iniziativa popolare sul coinvolgimento dei lavoratori alla gestione, ai risultati e alla organizzazione delle aziende definendola «la strada giusta per dare centralità alla persona, la leva per una vera prospettiva di democrazia economico”.