Varie irregolarità in un cantiere nel Trapanese finanziato con fondi dell’Unione Europea. A scoprirle i carabinieri in seguito ad un sopralluogo, per il titolare dell’impresa sono arrivati una denuncia e anche delle sanzioni pecuniarie. Ad essere interessati i lavori legati al castello di Venere ad Erice. Parliamo dell’antico tempio dedicato alla Venere ericina su cui sono in corso interventi di riqualificazione, funzionalizzazione e renderizzazione dei resti. Opera finanziata con fondi Ue dalla Regione Siciliana e curata dalla soprintendenza ai Beni culturali di Trapani. I militari dell’Arma si sono resi conto che nel cantiere mancavano importanti misure a garanzia della sicurezza degli operai.
Ad intervenire i carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Trapani e della stazione di Erice. Insieme hanno proceduto ad un’attività ispettiva nell’ambito del piano nazionale sul contrasto al lavoro nero e tutela della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro. Controlli che si sono concentrati su un cantiere, finalizzato con fondi dell’Unione Europea, che si trova Erice vetta. In corso i lavori di restauro del castello di Venere.
Nello specifico veniva controllata la ditta appaltatrice e la posizione dei lavoratori che ne fanno parte. Al termine dell’ispezione i carabinieri denunciavano il legale rappresentante della ditta, imprenditore edile di 63 anni. Ad essere riscontata l’assenza della “messa a terra” dell’impianto elettrico e delle protezioni delle aperture dei muri prospicienti il vuoto.
Oltre alla segnalazione alla Procura sul piano penale è scattata anche un’ammenda di oltre 2 mila euro. E poi un’ulteriore sanzione amministrativa di 1.800 euro per la posizione lavorativa in nero, per un periodo antecedente alla regolare assunzione, di un dipendente. Il comando provinciale dei carabinieri annuncia che continueranno anche nei prossimi giorni i controlli alle attività commerciali e ai cantieri edili. L’obiettivo è quello di contrastare il lavoro nero e tutelare la salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.