In centinaia adesso a Marsala per il presidio indetto dai centri anti violenza Casa di Venere e Metamorfosi per manifestare contro la delibera approvata dal Consiglio comunale della città lo scorso 12 agosto riguardante l’istituzione di un “registro dei bambini mai nati”.
Insieme alle diverse associazioni del territorio, fra cui il circolo Arci Scirocco, anche le femministe di Non una di meno Palermo che con solerzia e solidarietà hanno accolto l’invito.
Queste direttive sono approvate a poca distanza dalle nuove linee guida emanate dall’ ISS sull’uso della RU486, quasi a ricordare che, dopo ogni vittoria conquistata con il supporto di dati scientifici, le donne debbano essere comunque attaccate su un piano etico e morale.
“Sostituire la dicitura scientifica “prodotto abortivo” con quella romantica di “bambino mai nato”, suggerisce l’idea che una donna che decide di abortire commette un omicidio anche nel caso in cui si tratti di un aborto spontaneo. Ecco che le donne che decidono di porre fine ad una gravidanza vengono colpevolizzate perché rifiutano il loro destino biologico rinnegando la dicotomia donna/madre. Allo stesso modo le donne che subiscono aborti spontanei vengono caricate della vergogna di non essere state in grado di diventare madri.
L’ assurdità dell’ istituzione di questi registri emerge anche dal fatto che le donne già avevano la possibilità per Legge di chiedere la sepoltura dei propri feti mai nati” affermano le donne di Non una di meno Palermo.
“Alla luce di questo è chiaro come l’introduzione dell’ obbligo abbia ragioni esclusivamente legate alla critica sul piano del giudizio morale.
Unico scopo è attaccare le donne, il nostro diritto all’aborto e all’autodeterminazione in una regione come la Sicilia in cui l’ obiezione di coscienza raggiunge il 90%” afferma Simona Paladino del circolo Arci Scirocco di Marsala.
“Dall’ emanazione della legge 194 le donne non hanno mai potuto abbassare la guardia.
Ancora oggi, 42 anni dopo, il nostro diritto all’aborto, alla salute riproduttiva, alla contraccezione gratuita non è scontato. Continueremo a scendere in piazza fino a quando questi diritti saranno riconosciuti, garantiti e tutelati!”, concludono le donne di Non una di meno Palermo.
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