Matteo Messina Denaro prova ancora a rendere meno infamante l’omicidio a Castellammare del Golfo della donna del boss. Ascoltato in videoconferenza, come riporta il Giornale di Sicilia, ha fatto una “sua rivelazione” sulla morte di Antonella Bonomo. Si tratta della ragazza di 23 anni, compagna del boss di Alcamo Vincenzo Milazzo, tolto di mezzo perché contrario alla strategia stragista di cosa nostra. E proprio per questo fu decretato l’omicidio anche della donna di Castellammare del Golfo perché conosceva i “segreti” del suo fidanzato. All’epoca si disse che la giovane fosse incinta di tre mesi. ma è proprio questo che Messina Denaro smentisce a modo suo.
Le personali verifiche
Al Gip Alfredo Montalto e ai magistrati della Procura Messina Denaro ha detto di aver fatto una personale verifica. Ed è arrivato alla conclusione che “la ragazza non era incinta”. Una tesi che è apparsa più un tentativo di rendere meno grave, a suo modo, uno dei tanti omicidi a lui imputati che hanno anche un fortissimo sapore di violazione del codice d’onore di cosa nostra. Un codice tutto suo che però parlava chiaramente che donne e bambini non andavano toccati. In realtà, come la storia insegna, questo codice è stato ripetutamente violato.
Le stragi del ’92
Matteo Messina Denaro oramai da anni è stato indicato tra i boss che decisero le stragi del 1992. C’era ed ebbe un ruolo rilevante, fondamentale che però rimase a margine dell’inchiesta sulla strage Falcone così come dell’inchiesta sulla strage Borsellino. Ne sono convinti i magistrati di Caltanissetta che già nel 2016 emisero un nuovo ordine di cattura per la primula rossa di Castelvetrano, notificato all’epoca alla madre visto che lui era ricercato proprio dal 1992. Solo nel gennaio scorso finalmente è stato arrestato.
La ricostruzione dei magistrati
I magistrati nisseni hanno ricostruito il ruolo della mafia trapanese nell’organizzazione di quelle stragi grazie a Armando Palmeri, pentito e in quegli anni autista del boss di Alcamo Vincenzo Milazzo. Palmeri, 62 anni, recentemente trovato morto nella sua abitazione ma pare per cause naturali anche se ancora si sta indagando e si attende l’esito dell’autopsia. Milazzo si oppose alla strategia stragista e venne ucciso alla presenza di Messina Denaro che poi ordinò di eliminare anche la sua compagna Antonella Bonomo per non lasciare traccia di quello che si stava organizzando.
Già nel ’98 le prime rivelazioni
Palmeri avrebbe raccontato nel 1998 quello che sa ed era in grado di riconoscere le persone con le quali il suo boss si incontrava e che avrebbero organizzato la strage e fra le quali c’erano uomini dei servizi segreti deviati. Ma non fu creduto, i suoi verbali si persero e la pista abbandonata. Al centro dell’organizzazione dell’attentato ci sarebbe stato un imprenditore poi stranamente morto suicida. I magistrati di Caltanissetta ricostruirono negli ultimi anni quegli eventi ma molte piste si sono raffreddate, molti testimoni sono scomparsi, uccisi, la memoria del pentito si è affievolita.
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