I Carabinieri Forestali del Centro Anticrimine Natura di Palermo – Nucleo Cites di Trapani e della Stazione Carabinieri di Petrosino hanno denunciato un 73enne e un 50enne del luogo per abbandono di rifiuti e gestione di rifiuti non autorizzata.
I militari, dopo aver individuato un’area in una contrada del comune marsalese ove erano presenti rifiuti speciali abbandonati (fra cui 5 automezzi, 8 metri cubici di terre e rocce da scavo, 3 metri cubici di asfalto scarificato, rifiuti di demolizioni edili, copertoni, parti meccaniche e pezzi di carrozzeria di autovetture – il tutto sottoposto a sequestro), dalle targhe dei veicoli ivi giacenti riuscivano a risalire all’identità dei due autori, denunciandoli all’Autorità Giudiziaria.
La discarica sequestrata ad Acireale
I carabinieri della compagnia di Acireale, con il supporto dei colleghi del 12° Reggimento Sicilia e del nucleo ispettorato del lavoro di Catania – che nel Comune di Aci Sant’Antonio, poco più di un mese fa, avevano già scoperto e sequestrato una discarica abusiva in area sottoposta a vincolo paesaggistico – hanno organizzato una serie di servizi coordinati a largo raggio, finalizzati in questa occasione a contrastare la criminalità ambientale e le irregolarità nel settore edile nella “terra delle Aci”, proprio per difendere le bellezze che contraddistinguono l’area etnea ed eliminare tutte quelle forme di abuso che lo deturpano, arrecando danni irreversibili per la collettività.
Trovata discarica in un vigneto
Sempre ad Aci Sant’Antonio, i militari in forza a quella Stazione hanno così individuato, nell’area prossima al cimitero, un terreno che, pur risultando registrato come vigneto, appariva, ad una preliminare ispezione esterna, adibito ad un utilizzo completamente diverso, vista la presenza di numerose carcasse di autovetture.
Compreso quanto stesse accadendo, i carabinieri coinvolgendo anche i reparti specializzati dell’Arma, hanno quindi deciso di approfondire le verifiche, accedendo in prima battuta al sito, a cui si arriva percorrendo una stradina di campagna, dove si è stagliata davanti ai loro occhi, una vera e propria discarica abusiva di circa 800 metri quadri.
L’ex vigneto era, infatti, disseminato di veicoli, in parte o totalmente cannibalizzati, nonché pezzi di ricambio, centraline, autoradio, parti meccaniche e targhe, accatastate le une sulle altre, in vere e proprie piramidi.
Attività di autodemolizione totalmente abusiva
Avviati gli accertamenti, è così emerso come l’intera attività di autodemolizione fosse completamente abusiva. Ad aggravare poi ulteriormente la situazione, non solo la presenza poi sul terreno di molti rifiuti in plastica ed in ferro, ovvero gli scarti dallo smontaggio delle autovetture, ma anche la scoperta che in quel terreno venivano sversate, senza alcuna autorizzazione, acque reflue di rifiuti industriali, senza essere prima sottoposte al previsto trattamento depurativo.
Abusivi sono infine risultati anche i manufatti edili rinvenuti sull’area, ossia un capannone, in cui era stata allestita un’officina, una villetta ed una tettoia, tutti costruiti senza alcuna concessione edilizia.
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