Dalla diga Trinità di Castelvetrano di continua a buttare acqua causando danni ai produttori agricoli della zona. Il problema non riguarda solo la mancanza di acqua, ma la gestione inefficace della risorsa. Chiesto l’intervento del Prefetto di Trapani per trovare soluzioni insieme agli attori coinvolti e soddisfare il fabbisogno dei produttori agricoli.
“È passato un altro anno e nessuna bella notizia per i produttori agricoli che dovrebbero essere approvvigionati dalla diga Trinità di Castelvetrano”. Lo dice in una nota Camillo Pugliesi, presidente della Cia Sicilia Occidentale che ricorda come l’anno scorso, all’avvio della campagna irrigua estiva, si erano mo battuti perché non venissero buttati a mare milioni di metri cubi di acqua per i noti problemi strutturali del bacino, lasciando a secco centinaia di ettari di colture che vanno da Campobello di Mazara fino a Marsala e Salemi. “Ebbene – aggiunge -, è passato quasi un altro anno e si continua a buttare acqua. Capiamo che non è semplice risolvere dall’oggi al domani i problemi strutturali e di sicurezza della diga, ma si continua a non capire che il problema siciliano non è la mancanza di acqua, ma la gestione di questa preziosa risorsa”.
Pugliesi evidenzia di aver bussato di nuovo a tutte le porte di assessorati e dipartimenti regionali coinvolti, “ma abbiamo assistito – dice – solo a un rimpallo di responsabilità. Intanto la campagna irrigua si avvicina e non vogliamo ritrovarci ancora con i rubinetti a secco. Per questo ci uniamo alla richiesta dell’onorevole regionale Cristina Cimminisi e chiediamo al Prefetto di Trapani, Filippina Cocuzza, di riunire con urgenza attorno a un tavolo tutti gli attori di questa vicenda per trovare, insieme, delle soluzioni non tanto per mettere a regime la diga quanto per non disperdere ancora acqua”.
Per soddisfare il fabbisogno dei produttori agricoli della zona servirebbero 6 milioni di metri cubi di acqua, la diga Trinità è autorizzata fino a un massimo di quasi 2 milioni. “Tutto questo non rende competitive le nostre aziende che producono reddito per migliaia di famiglie e svariati milioni di euro. Così non possiamo farcela, è urgente, ribadisco, trovare una soluzione”.