Avrebbero sbagliato diagnosi e la paziente è morta dopo una corsa in ospedale. Due medici e altrettanti infermieri condannati ad Alcamo. Lavoravano all’epoca dei fatti, 7 anni fa, alla guardia medica e all’ospedale cittadino San Vito e Santo Spirito. La vittima, Francesca Milazzo, di 39 anni, morì nel 2017 dopo un trasferimento d’urgenza all’ospedale Villa Sofia di Palermo quando oramai le sue condizioni erano diventate irreversibili. Il tribunale di Trapani ha condannato a due anni ciascuno, pena sospesa, i medici Liberia Maltese e Paola Ferrara e gli infermieri Filippo Amorello e Giuseppina Maria Santoro.
Il rimpallo della paziente
Inizialmente ci fu un rimpallo della paziente dalla guardia medica, che si trova all’interno dello stesso complesso dell’ospedale, al pronto soccorso. I medici e gli infermieri non riuscirono a capire da cosa fosse affetta. Inizialmente si era parlato di cefalea, poi addirittura con il persistere dei sintomi di grave dolore si parlò di uno stato depressivo.
13 ore di attesa
Dopo ben 13 ore di attesa e il peggiorare del quadro clinico della donna, fu deciso si approfondire la situazione con esami. E venne fuori che Francesca Milazzo era in realtà affetta da idrocefalia acuta, vale a dire la presenza di liquido in testa. A quel punto la situazione era precipitata e l’ospedale decise di trasferire la paziente al Villa Sofia di Palermo. Ma qui morì anche perché le sue condizioni erano oramai disperate.
La condanna
La condanna stabilita dal tribunale di Trapani per “colpa, negligenza e imprudenza”. La Procura a conclusione del dibattimento aveva chiesto una condanna per i quattro operatori sanitari a 3 anni e mezzo. Il giudice ha stabilito che i condannati dovranno pagare le spese processuale. Inoltre in sede civile potrà essere quantificato il danno da riconoscere alle parti civili, marito, figlia e una sorella dell’imputata, oltre che l’associazione Defensio e l’Osservatorio dei diritti violati. Il marito della vittima difeso dagli avvocati Baldassare Lauria e Laura Ancona.
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