I carabinieri della Compagnia di Mazara del Vallo hanno arrestato Gianni Francesco Scimemi, e Emanuel Joan Moisa. Il primo per detenzione di armi, il secondo per maltrattamenti in famiglia.
Scimemi è stato arrestato nel corso di un’operazione di Polizia Giudiziaria condotta di iniziativa dai militari della Stazione Carabinieri di Mazara del Vallo guidati dal comandante, Luogotenente Maurizio Giaramita, e culminata con la perquisizione delle abitazioni dell’uomo e il ritrovamento di una pistola a tamburo con matricola abrasa completa del relativo munizionamento.
Durante le perquisizioni i Carabinieri hanno inoltre rinvenuto numerosi oggetti di notevole interesse storico, illegalmente detenuti da Scimemi e nascosti in attesa di essere immessi sul mercato illegale di reperti archeologici. I militari hanno infatti recuperato un’anfora antica, 25 frammenti di terracotta.
Si ritiene che alcuni reperti risalgono addirittura al III millennio A.C. Il gip di Marsala ha convalidato oggi l’arresto in sede di interrogatorio di garanzia, sottoponendo il settantenne salemitano all’obbligo di dimora.
I Carabinieri della Stazione di Campobello di Mazara hanno arrestato Emanuel Joan Moisa.
Il trentenne rumeno, ricercato per aggressione e lesioni commesse nel proprio paese natio, si era rifugiato in Italia, a Campobello di Mazara, dove, nella speranza di sfuggire all’arresto, lavorava come bracciante agricolo.
Il malvivente era riuscito a sfuggire alla cattura rifugiandosi in abitazioni abbandonate in cui trascorreva brevi periodi di latitanza, fino al momento del fermo da parte dei Carabinieri che, avendo individuato i casolari in cui poteva nascondersi il malvivente, sono intervenuti con delle perquisizioni simultanee culminate con l’arresto del catturando. L’uomo, al termine delle operazioni, è stato rinchiuso in carcere a disposizione della competente Corte di Appello di Palermo.
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