L’apicoltura, un hobby che può restare tale o diventare un lavoro a tutti gli effetti garantendo buone entrate finanziarie. Le quasi sessanta miliardi di api presenti in Italia non riescono a coprire nemmeno la metà del fabbisogno nazionale di miele e di prodotti dell’alveare.
I dati sono incoraggianti, cinquantamila apicoltori hanno creato un’economia che fattura sessantacinque milioni di euro legata alla produzione di miele, cera, polline e altri prodotti apistici, senza considerare che all’interno di un’azienda apistica può sorgere anche una fattoria didattica che mostri le tecniche di produzione del miele ai ragazzi delle scuole. Un altro aspetto particolarmente importante di questa attività è che la vicinanza delle api alle coltivazioni agricole incrementa le produzioni alimentari e preserva la biodiversità.
Avviare un alveare non richiede un grande capitale iniziale né un impegno a tempo pieno, ma bisogna avere passione per il lavoro all’aria aperta e un terreno, anche di piccole dimensioni, per collocare le arnie. Il guadagno non deriva solo dalla produzione di miele, il cui consumo pro capite ha fatto registrare un sensibile aumento grazie anche alla maggiore attenzione al consumo di alimenti naturali, ma anche dal polline, dalla pappa reale, dal propoli, dalla cera d’api e dall’idromele.
Per questi motivi l’ Associazione Percorsi di Mazara del Vallo ha deciso di avviare un corso di apicoltura che sarà tenuto dall’ apicoltore Girolamo Barracco, dottore in scienze naturali.
Il presidente dell’ associazione, Guido Quinci, dichiara che: “nell’ambito delle offerte di attività culturali che la nostra associazione propone sono particolarmente contento della realizzazione di questo corso che può realmente creare nuove opportunità di lavoro in un territorio dove, purtroppo, il tasso di disoccupazione è ad un livello esageratamente alto”.
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