Mala movida, Intervento della polizia

Stretta sui controlli nell’Area Marina Protetta, 40 sanzioni a Favignana

Oltre quaranta sanzioni amministrative sono state elevate nel mese di agosto dagli agenti del Nucleo marittimo della Polizia Locale di Favignana nel corso di controlli nell’Area Marina Protetta Isole Egadi. L’attività, coordinata dal comandante Libero Giuseppe Carbone e dal direttore dell’AMP Salvatore Livreri Console, si è concentrata particolarmente sui numerosi diportisti che scelgono l’arcipelago per trascorre ore di relax. Oltre cento le imbarcazioni controllate.

I controlli

L’attività capillare e scrupolosa ha incluso verifiche documentali che hanno portato alla contestazione di diverse violazioni amministrative. Tali misure si inseriscono in un più ampio piano di prevenzione volto a salvaguardare l’integrità dell’ambiente marino e a garantire una fruizione responsabile delle risorse naturali dell’arcipelago. Durante l’attività di controllo sono stati rinvenuti e rimossi diversi rifiuti abbandonati in mare.

Salvato gabbiano

Oltre ai controlli ordinari, il Nucleo marittimo della Polizia Locale è intervenuto in un’operazione di soccorso ieri, nei pressi della località Calamoni, per salvare un gabbiano che presentava una frattura all’ala causata da un individuo a bordo di un gommone. L’uomo, temendo un possibile attacco del volatile, lo ha colpito con un oggetto contundente abbandonandolo in mare. Grazie alla prontezza dei bagnanti, l’animale è stato messo in sicurezza, permettendo l’intervento della Polizia Locale ed è stato successivamente trasferito presso il porto di Trapani, dopo aver allertato la Ripartizione Faunistica, per ricevere le cure mediche necessarie.

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L’accusa e le infrazioni

L’accusa riguarda la violazione dell’articolo 681 del codice penale, in relazione all’articolo 80 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (Tulps), per aver organizzato un trattenimento danzante senza la necessaria licenza di pubblica sicurezza. Inoltre, il titolare è stato denunciato per violazione dell’articolo 650 del codice penale per non aver rispettato le prescrizioni imposte dalla diffida del questore.

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A seguito di queste violazioni è stato emesso un ordine di cessazione dell’attività abusiva e una diffida a rispettare il provvedimento del questore con l’obiettivo di garantire il rispetto delle normative e la sicurezza del pubblico.

 

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