Affidare temporaneamente a Siciliacque Spa la gestione delle reti di distribuzione e degli impianti che furono dell’Eas, L’ente acquedotti siciliano ormai in liquidazione. È la via d’uscita che si affaccia all’orizzonte per porre fine ai disservizi causati dall’assenza di un gestore degli acquedotti e che è stata ipotizzata dalla Regione dopo le proteste dei sindaci dei Comuni inseriti nelle Assemblee territoriali idriche di Trapani, Catania e Messina.
Un contenzioso che si trascina oramai da anni
La vicenda ha origine con la messa in liquidazione dell’Eas e l’obbligo imposto ai Comuni della presa in carico della rete acquedotti. Contro quella decisione il Comune di Salemi formulò un ricorso che venne accolto dal Tar nel dicembre del 2020: “La Regione Siciliana dovrà farsi carico del problema della gestione del servizio idrico nei Comuni in cui operava l’Eas”, affermarono i giudici amministrativi. La decisione del Tar arrivò a seguito del pronunciamento della Corte costituzionale, che in precedenza aveva dichiarato l’illegittimità di un articolo della legge di stabilità regionale del 2017 con cui i Comuni venivano costretti a subentrare all’Eas nella gestione del servizio idrico prendendo in consegna le reti e gli impianti. Il Tar, richiamando la sentenza della Consulta, sottolineò che il legislatore regionale non avrebbe potuto affidare ai singoli Comuni la gestione del servizio idrico integrato.
Il sindaco di Salemi: “I Comuni subiscono gravi sanni”
“Sono anni che i Comuni subiscono danni enormi per l’assenza di una soluzione al problema della gestione degli impianti – sottolinea il sindaco di Salemi, Domenico Venuti -. Ci siamo sempre opposti alla presa in carico delle reti idriche per l’insostenibilità economica di questo piano. Sono passati due anni mezzo fatti di silenzi, da parte di chi avrebbe dovuto illustrare una via d’uscita al problema, e di disservizi e disagi per singoli cittadini e imprese – ricorda ancora Venuti -. Da diversi anni ci sostituiamo all’Eas sopperendo alle sue mancanze con continue riparazioni degli impianti che gravano sulle nostre casse. Negli ultimi dieci giorni, inoltre, abbiamo subito inaccettabili riduzioni di fornitura dell’acqua che hanno dimezzato la portata idrica anche per la nostra città”.
La soluzione Siciliacque prospettata dall’ufficio legale della Regione
Nel corso dell’incontro con i sindaci, l’assessore regionale all’Energia Daniela Baglieri ha illustrato i contenuti di un parere dell’Ufficio legislativo e legale della Regione sull’ipotesi dell’affidamento temporaneo delle reti a Siciliacque Spa: secondo il documento la società partecipata della Regione potrà subentrare solo dopo una “espressa deliberazione” delle Ati. “Ci è stata prospettata questa possibile via d’uscita – aggiunge Venuti – che arriva dopo anni di disagi e solo dopo le proteste di noi sindaci. Il Tar è stato chiaro: la Regione dovrà farsi carico del problema e noi, come Ati, prenderemo atto del percorso vigilando sulla realizzazione di questa procedura che è in capo totalmente all’amministrazione regionale. Il nostro obiettivo è scongiurare ulteriori ricadute negative sulle comunità”.