Anche oggi a Trapani i comitati elettorali di Antonio D’Alì e Mimmo Fazio, i due candidati a sindaco travolti dalla bufera giudiziaria, sono rimasti semivuoti. Nel quartier generale di Fazio c’è addirittura aria di smobilitazione.
Nessuno dei due, in maniera netta, ha ancora detto cosa farà. Nelle ultime ore si è costituito il Comitato Civico “Per andare avanti e fare Grande Trapani”, a sostegno del progetto del sentore D’Alì. Portavoce è un giovane avvocato: Salvatore Galluffo. “Siamo un gruppo di liberi cittadini – dice – Abbiamo scelto di riunirci e di impegnarci, in attività permanente, perché vogliamo garantire, attraverso il voto, un nuovo assetto amministrativo alla Città.
D’Alì – a suo carico pende una richiesta di soggiorno obbligato, avanzata dalla Procura distrettuale antimafia di Palermo, che lo ritiene soggetto pericoloso – è a Roma e rientrerà lunedì a Trapani.
Dopo la sospensione della campagna elettorale non ha ufficializzato il riavvio. Tra la gente, in città, pochi hanno voglia di parlare. E chi lo fa chiede di rimanere anonimo. “A D’Alì gli hanno fatto un baffo”, dice un signore di mezza età. “Ancora con queste storie di vent’anni fa. E’ stato assolto, che cosa vogliono ancora i magistrati da lui?”, si chiede il titolare di un bar.
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