Ettore Morace, 54 anni, l’armatore arrestato oggi dopo un’indagine anti corruzione, è figlio della prima moglie del patron del Trapani Calcio, Vittorio, e dalla fine del 2015 – quando il padre ha deciso di trasferirsi per buona parte dell’anno in Spagna – è a capo della Liberty Lines,
società di trasporti marittimi che assicura oltre il 90% delle tratte in Sicilia. Questa sorta di monopolio, spinse Davide Mattiello, componente della Commissione parlamentare antimafia, a presentare un’interrogazione al governo rimasta ancora senza risposta.
Del gruppo Liberty fa parte la famiglia degli armatori Franza di Messina. La società Ustica Lines è balzata agli onori della cronaca un paio di anni addietro quando Vittorio Morace fermò i traghetti e minacciò di licenziare i dipendenti, perché, a seguito di un contenzioso contrattuale con la Regione, l’Ente non aveva elargito i contributi. Nell’aprile scorso il gup di Trapani ha rinviato a giudizio il patron dell’Ustica Lines.
Vittorio Morace, derubricando l’accusa contestata dalla Procura di interruzione di pubblico servizio, da aggravata a semplice.
Già due anni fa, prima del passaggio delle consegne da Vittorio ed Ettore Morace, la Procura di Palermo stava indagando sulla
società perché godeva di un aggio superiore alle aziende concorrenti. E da quelle indagini emerse che alcuni funzionari
della Regione avevano avuto dei parenti assunti in seno alla Ustica Lines.
Leggi anche: Elezioni amministrative nel caos: Trapani sotto choc dopo il caso D’Alì e l’arresto di Fazio